Senato della Repubblica - 4-03936 – Interrogazione sul settore televisivo locale e l’ azzeramento delle concessioni dei diritti d' uso.

Senato della Repubblica - 4-03936 – Interrogazione a risposta scritta presentata il 5 agosto 2020.
 - Al Ministro dello sviluppo economico. - Premesso che il settore televisivo locale è in piena trasformazione, in poco più di 18 mesi verranno azzerate le concessioni dei diritti d'uso (circa 17 frequenze a regione). Sul sito del Ministero dello sviluppo economico, al momento, sono pubblicati i bandi per l'assegnazione di una sola concessione a Regione e tale concessione sarà disponibile dal 2022 in poi. Tale concessione sostituirà le attuali 17 facendo così diminuire, di oltre il 90 per cento, la capacità di trasmissione di tutto il comparto radiotelevisivo locale;

considerato che:

il Ministero dello sviluppo economico, nella necessità di "rottamare" anticipatamente 2 delle 17 frequenze assegnate a regione, il Ch51 e il Ch53, ha aperto anche dei tempi per la rottamazione volontaria, dal 4 al 30 maggio 2020, nonostante non si abbia certezza né dell'ammontare dell'indennizzo, né delle modalità di erogazione. Nel Lazio tre emittenti hanno deciso di riconsegnare volontariamente le frequenze cessando di fatto l'attività;

nel Lazio hanno riconsegnato le frequenze 5 soggetti, dei quali 2 per via obbligatoria e 3 per via volontaria;

ritenuto che, a quanto risulta all'interrogante:

l'annosa vicenda che riguarda Ambiente e Società Srl è alquanto singolare, in quanto allo stato attuale sta mettendo in discussione la sua esistenza;

alla Ambiente e Società Srl, a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato (n. 4668/2018) del 30 luglio 2018, sono stati rimodulati dei punteggi, permettendole quindi di veder riconosciuta la sua reale posizione in graduatoria, che le ha consentito così di diritto ad avere la frequenza assegnata. Il Ministero individua nel Ch29 la risorsa da assegnare e revoca il diritto d'uso alla società precedentemente detentrice;

da allora tale diritto Ambiente e Società lo esercita con stringenti limitazioni, perché oggetto di interferenze del precedente concessionario. La società che doveva cessare le trasmissioni per la perdita di requisiti ha fatto ricorso e si è vista accordare una sospensiva da parte del TAR del Lazio, che con i tempi già trascorsi potrebbe determinare un contenzioso pendente per anni;

dal febbraio 2019 il Ch29 quindi non è più ben visibile nel Lazio, perché ci sono due soggetti che dovrebbero emettere sullo stesso canale, il che genera uno sperpero di risorse per la corretta gestione della risorsa pubblica;

a seguito della rottamazione volontaria, avvenuta a maggio 2020, Ambiente e Società ha fatto istanza di trasferimento dal Ch29 in una delle tre frequenze liberate e non utilizzate dal Ministero per cominciare così ad utilizzare la concessione negata per anni;

dopo un mese dall'istanza, il Ministero, e nello specifico la Divisione IV radiodiffusione televisiva e sonora, risponde che, seppur a livello tecnico non ci siano ostacoli, ritiene inopportuno assegnare una frequenza alternativa al concessionario Ambiente e Società Srl;

ritenuto altresì che Ambiente e Società deve corrispondere, proprio da febbraio 2019, un canone di diritti d'uso allo stesso Ministero per una cifra che si aggira intorno ai 14.000 euro all'anno senza aver mai potuto esercitare, di fatto, la frequenza assegnatale dal Ministero,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e se voglia illustrare gli strumenti attuati per garantire l'uso corretto di tutte le risorse frequenziali per risolvere la problematica esposta ed evitare una causa risarcitoria per gli eventuali danni causati dallo stesso Ministero. Il tutto in presenza di una drammatica crisi del settore radiotelevisivo acuita dal COVID-19. (4-03936)

Contenuto pubblico