Camera dei deputati – 5-05269 - Interrogazione sull’ interferenza del Governo nel rinnovo del consiglio di amministrazione di TIM.

Camera dei deputati – 5-05269 - Interrogazione a risposta in Commissione presentata il 13 gennaio 2021

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

in data 7 gennaio 2021 il quotidiano Il Messaggero pubblicava a firma Rosario Dimito, un articolo recante il titolo «Conte a Vivendi: pace in TIM e Mediaset» nel quale si dava conto di un colloquio, avvenuto a Palazzo Chigi, tra il presidente Giuseppe Conte e Arnaldo de Puyfontaine, Ceo di Vivendi;

secondo Il Messaggero, Giuseppe Conte «...avrebbe avanzato suggerimenti finalizzati a una convivenza societaria funzionale alla crescita dei business nel rispetto degli interessi... l'emissario di Vincerti Bollorè avrebbe avuto colloqui anche al Tesoro, ricevendone più o meno le stesse considerazioni...»;

l'articolo prosegue con un passaggio inquietante «...in poche parole, in TIM, dove Vivendi è dal 2015 primo azionista con il 23,9 per cento, il governo gradirebbe che sia il CdA uscente a preparare una lista per il rinnovo del board, come avviene in molte public company, su cui potrebbe convergere la CDP... e il governo avrebbe suggerito a Vivendi, che nel consiglio attuale esprime 5 membri, di sostenere questa procedura, contribuendo alla formazione della lista attraverso le proposte di una head hunter»;

Il Messaggero conclude «... Quindi il primo socio dovrebbe rinunciare a una presa manu militari del gruppo, perché il governo considera TIM una public company, non una società a controllo francese come asseverato dalla CONSOB...»;

le affermazioni, riprese dal quotidiano romano, sono gravi soprattutto perché non risultano essere state smentite dal Governo;

innanzitutto Tim non è una public company, è quotata in borsa ed ha un primo azionista come Vivendi, che detiene il 23,9 per cento delle azioni ordinarie;

di fatto Il Messaggero accusa il Governo di interferire nei rinnovo del consiglio di amministrazione di una società privata e quotata in borsa, arrivando a indicare metodi attraversai quali determinare la composizione del consiglio stesso –:

se corrisponda al vero quanto riportato da Il Messaggero o, in caso contrario, perché non vi sia stata una smentita da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dell'economia e delle finanze sulle intromissioni indebite in affari interni di società quotate, denunciate dal quotidiano romano;

se sia davvero possibile considerare Tim una public company, come sembrerebbe essere nelle convinzioni del Governo e se sia ritenuta prassi, da parte del Governo, visti anche i precedenti, intervenire con disinvoltura negli affari di società private e quotate in Borsa rischiando di alterare le regole di mercato;

se, stando all'articolo, non si prefiguri il tentativo da parte del Governo di sottrarre l'eventuale fusione tra Tim e Open Fiber al controllo dell'antitrust europeo;

se non ritenga opportuno informare d'ufficio la Consob perché eserciti le competenze che gli sono proprie a tutela del risparmio degli italiani.

(5-05269)

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