Camera dei Deputati - 4-04516 -Interrogazione sui lavori di ammodernamento delle infrastrutture e della rete ferroviaria siciliana.

Camera dei Deputati - 4-04516 -Interrogazione a risposta scritta presentata il 20 gennaio 2020.

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

il progetto sull'alta velocità/alta capacità nel triangolo Palermo-Catania- Messina risale alla legge cosiddetta «Sblocca Italia» del 2014. Come risulta dal sito istituzionale dedicato sono stati stanziati 8 miliardi e 900 milioni di euro per la «velocizzazione dell'attuale linea con un collegamento a doppio binario elettrificato che consenta di raggiungere la velocità di 200 km/h e i requisiti di interoperabilità dettati dall'Unione Europea»;

la rete ferroviaria della Sicilia, dal 1986 comprende solo linee a scartamento normale ed è gestita interamente da Rete Ferroviaria Italiana; eccezione fatta per la linea Catania-Randazzo-Riposto, di 111 chilometri a scartamento ridotto, che è gestita dalla Ferrovia Circumetnea. La rete FS in esercizio si estende, al 2018, per 1369 chilometri di lunghezza. Le ferrovie siciliane risultano costituite in 8 linee, che abbracciano tutte le nove province della regione;

i quotidiani nazionali e locali hanno spesso ipotizzato la creazione di una linea ad alta velocità anche in Sicilia, ma prima dei treni veloci è necessario godere delle linee ferrate adatte. La situazione del trasporto ferroviario insulare è quella di una regione che vive in una condizione di isolamento geografico e la difficoltà nell'assicurare mobilità alle persone e ai soggetti economici della regione è evidente. Come dianzi esposto a fronte di 1.378,4 chilometri di rete ferrata, circa 1.200 sono ancora a singolo binario ed oltre 500 non elettrificati. La comunità siciliana subisce da anni una graduale ma costante riduzione del servizio ferroviario pubblico che viene attuata dall'azienda Ferrovie dello Stato mediante la riduzione di numerose corse dei treni a lunga percorrenza e delle navi traghetto operanti nello stretto di Messina;

le ferrovie siciliane, pur essendo ancora abbastanza estese, sono, eccetto alcune tratte di nuova costruzione a ridosso delle aree delle tre maggiori città siciliane, generalmente di concezione e tracciato obsoleti e quindi inadeguate alle mutate esigenze economiche del territorio siciliano. La chiusura di oltre 700 chilometri di linee, avvenuta a partire dagli anni cinquanta, non ha sortito la progettazione e realizzazione di nuovi tracciati lasciando le aree della Sicilia centrale e sud-occidentale prive di collegamenti ferroviari –:

quali politiche nazionali di sistema e quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare e se sia prevista una puntuale ricognizione sullo stato dei lavori di ammodernamento delle infrastrutture e della rete ferroviaria siciliana;

quali iniziative il Governo intenda porre in essere, per quanto di competenza, per garantire alla comunità siciliana il diritto alla mobilità, accedendo ad un servizio pubblico che garantisca condizioni economiche e qualitative uniformi su tutto il territorio nazionale.

(4-04516)

 

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