Camera dei Deputati - 3-01782 – Interrogazione sulla trasformazione digitale della pubblica amministrazione. RISPOSTA

Camera dei Deputati - 3-01782 – Interrogazione a risposta immediata presentata il 29 settembre 2020.

 Al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

la trasformazione digitale della pubblica amministrazione, al fine di assicurare ulteriormente l'efficacia, l'efficienza, l'economicità e la produttività delle amministrazioni e la trasparenza dell'azione amministrativa, la qualità dei servizi ai cittadini e alle imprese, resta un obiettivo centrale e ancora più strategico alla luce dell'impatto della pandemia da Covid-19 e delle sue conseguenze, non solo di breve periodo;

come indicato nella strategia «Italia 2025», uno degli assi di intervento di Repubblica Digitale, l'iniziativa strategica nazionale volta a combattere il divario digitale di carattere culturale presente nella popolazione italiana, è prioritario «il potenziamento e lo sviluppo delle competenze digitali della forza lavoro, sia nel settore privato che nel settore pubblico, incluse le competenze per l'e-leadership, con il coordinamento del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero per la pubblica amministrazione»;

il lavoro agile (smart working) è una modalità sempre più rilevante che non smetterà di essere usata e valorizzata neppure con la fine della pandemia e potrebbe anzi diventare prezioso per costruire la pubblica amministrazione del futuro e aumentare la qualità del lavoro – e di vita – di chi ci lavora;

è necessario potenziare capacità e competenze di chi lavora nei comuni, a partire da dirigenti e funzionari, per offrire servizi pubblici a livello locale all'altezza delle sfide moderne, così come per aumentare la capacità di adattamento a contesti e situazioni inattese come quelli sperimentati negli ultimi mesi, che consentano di mantenere in maniera tempestiva ed efficace il rapporto con i cittadini senza soluzione di continuità –:

quali iniziative il Governo intenda adottare, nell'ambito delle proprie competenze, per fornire alle lavoratrici e ai lavoratori della pubblica amministrazione locale e decentralizzata una formazione sulla cultura e sulle competenze digitali.

(3-01782)

Camera dei Deputati

Mercoledì 30 settembre 2020

Iniziative di competenza volte a potenziare le competenze digitali dei lavoratori della pubblica amministrazione locale e decentrata

PRESIDENTE. Il deputato Alessandro Fusacchia ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01782 (Vedi l'allegato A).

ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E). Grazie, Presidente. Saluto i membri del Governo e la Ministra. Questo è un Paese che fa fatica a capire che, quando parliamo di digitalizzazione della pubblica amministrazione non si tratta di prendere il digitale e portarlo nella PA, ma di prendere la PA e portarla nell'era digitale e quindi di cambiare complessivamente procedure e organizzazione. Ho apprezzato in questi mesi molti interventi del Governo e della Ministra su questo. C'è una questione che mi sta particolarmente a cuore: ovviamente investire sulla digitalizzazione significa investire anzitutto sulle persone, sul capitale umano che abbiamo dentro la pubblica amministrazione. C'è un riflesso naturale di ogni Ministro a ragionare sul proprio Dicastero e sugli altri ministeri; c'è sempre un doppio salto carpiato da fare quando si parla di arrivare al personale che lavora nei comuni. Sappiamo che molto del nostro futuro ce lo giochiamo a quel livello però, Ministra, e quindi quello che le volevo chiedere è che tipo di attività e di iniziative il Governo centrale sta pensando di mettere a disposizione dei comuni per sostenere la formazione sulle competenze digitali e la digitalizzazione di chi lavora nei comuni in giro per l'Italia.

PRESIDENTE. La Ministra per la Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, ha facoltà di rispondere.

FABIANA DADONE, Ministra per la Pubblica amministrazione. Grazie, Presidente. Ringrazio l'onorevole interrogante perché mi permette di tornare su un tema chiave che è quello del capitale umano e sul rafforzamento delle competenze digitali, in particolare del capitale umano. Ho detto più volte che non possiamo immaginarci una pubblica amministrazione smart senza avere un personale che sia altrettanto smart ed è chiaro che l'esigenza sanitaria ci ha messo di fronte alla necessità di capire che la digitalizzazione sia un punto di non ritorno rispetto alla pubblica amministrazione e all'esigenza di fornire servizi da remoto. Riassumendo quanto già fatto dal Governo nei passati mesi per investire sul fronte della formazione, ricordo il superamento del tetto di spesa per la formazione del personale già introdotto nella legge di bilancio.

Penso agli incentivi che abbiamo dato alla pubblica amministrazione per l'acquisto, tramite Consip, di dispositivi elettronici che fanno registrare un incremento di questi strumenti del 185 per cento rispetto al 2019 all'interno delle pubbliche amministrazioni. Riferito invece al capitale umano e alle necessità dei piccoli comuni, penso al bando sui piccoli comuni per il quale abbiamo investito 40 milioni di fondi a valere sul PON Governance proprio per potenziare la capacità amministrativa e le competenze digitali proprio per i comuni sotto i 5.000 abitanti; finora hanno aderito circa cinque comuni, ora la mia aspettativa è che aderiscano altri proprio per riuscire ad andare incontro a queste esigenze.

In settimana partiranno e verranno emanati i cosiddetti bandi tipo per supportare anche le amministrazioni a richiedere, tra le altre competenze, oltre alle soft skills, anche determinati livelli di competenze digitali e, a far fronte invece rispetto alle misure del Recovery, la formazione e le competenze digitali saranno chiaramente una delle parti principali del piano del Dipartimento della funzione pubblica. Abbiamo pensato ad un sistema integrato per la formazione continua che abbia anche al centro le competenze digitali e che preveda una formazione anche con un coordinamento con le autonomie rispetto alla formazione del personale (penso in particolare a quello degli enti locali). Il sistema sarà comprensivo di un meccanismo di accreditamento degli enti di formazione e di una valutazione degli interventi formativi con un cosiddetto follow up che sia basato sulla soddisfazione dell'utenza anche rispetto alla qualità del servizio che verrà offerto. La formazione entrerà a far parte del cosiddetto fascicolo digitale del dipendente, anche per far sì che ci sia una storia rispetto a tutta l'attività di servizio fornita dal dipendente pubblico all'interno della pubblica amministrazione, ma che permetta anche di avere una tracciabilità rispetto alla formazione che ha avuto negli anni non solo quella digitale ma la formazione continua, e che sia condivisa su una banca dati unica a supporto di tutte le amministrazioni, anche per riuscire ad avere una programmazione dei fabbisogni che sia più strutturata e proiettata proprio nell'area del futuro. Quindi, in questo senso accolgo il suo invito a portare la pubblica amministrazione all'interno del digitale e non viceversa.

PRESIDENTE. Concluda.

FABIANA DADONE, Ministra per la Pubblica amministrazione. Sì. Sono interventi che tendono a rafforzare chiaramente il personale pubblico con l'idea anche di rafforzarlo rispetto all'affiancamento materiale che gli verrà dato nell'inserimento degli strumenti digitali.

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il deputato Fusacchia.

ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E). Grazie, Presidente. Ringrazio la Ministra per la dovizia di informazione e mi sembra che ci sia più di una misura che fa quasi un piano. Io ne approfitto in questo minuto e mezzo per dire due cose, Ministra. Lo dico in maniera molto netta e molto diretta, quindi mi perdonerà per questo, però lei sa che il suo lavoro comincia quando il bando è stato pubblicato e non fino a pubblicare il bando; glielo dico perché proprio sui comuni il fatto che non ci sia sufficiente adesione, indica che bisogna costruire la capacità dall'altro lato anche di capire le opportunità inevitabilmente. Quindi questo è un messaggio insomma che ci tenevo a condividere con lei oggi.

La seconda cosa. Noi due sere fa, con una ventina di colleghi di Camera e Senato, siamo stati dal Presidente del Consiglio a parlare di intelligenza artificiale perché abbiamo costruito un inter-gruppo su questo; dopo poco siamo finiti a parlare di pubblica amministrazione. Ora sembrerebbe quasi un salto quantico ma in realtà il messaggio è che noi stiamo per ricevere fondi e risorse in maniera significativa dall'Europa; la mia preoccupazione è di non avere a disposizione come Paese una macchina attrezzata per gestirlo. Noi facciamo difficoltà con i fondi ordinari, strutturali europei, facciamo difficoltà a fare tutta la cinghia di trasmissione che è parte della decisione del Governo e arriva al piccolo comune e arriva al cittadino e all'impresa. Sfruttiamo - credo che un pezzo del Parlamento significativo verrebbe dietro a lei e al Governo - questa occasione per ripensare in profondità, molto più in profondità, la pubblica amministrazione anche più di come già sta facendo lei e sta facendo il Governo. Abbiamo bisogno di cambiare i concorsi, il modo in cui vengono fatti, abbiamo bisogno di capire chi reclutiamo dentro la pubblica amministrazione e, ovviamente, alla luce del ragionamento che stiamo facendo adesso, Ministra, il modo in cui si lavora, il tasso di discrezionalità che dobbiamo concedere dentro la pubblica amministrazione e i modelli organizzativi. Noi abbiamo bisogno di artisti dentro la pubblica amministrazione. Non solo stiamo capendo che abbiamo bisogno di ingegneri e architetti….

PRESIDENTE. La prego di concludere.

ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E). …non solo di giuristi, per capirci, ma dobbiamo allargare e - chiudo Presidente - anche ad artisti. Abbiamo bisogno di personale di servizio, abbiamo bisogno di persone che apparentemente non c'entravano fino ad oggi con la pubblica amministrazione. Non li dobbiamo prendere come consulenti o a fare le task force, li dobbiamo mettere a fare i dirigenti; dobbiamo metterli a governare la pubblica amministrazione perché la scommessa che abbiamo davanti non è tornare alla normalità pre-COVID ma trasformare e immaginarci un mondo completamente diverso.

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