Camera dei Deputati - 3-01770 - Interrogazione su iniziative volte a garantire il diritto allo studio nelle ipotesi di iscrizione cosiddetta tardiva da parte delle famiglie, alla luce della nota n. 1376 del 5 agosto 2020 del Ministero dell' Istruzione. RISPOSTA

Camera dei Deputati - 3-01770 - Interrogazione a risposta orale presentata il 23 settembre 2020.

Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

con la nota n. 1376 del 5 agosto 2020, il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, in seguito a svariate segnalazioni concernenti il diniego di iscrizione cosiddetta «tardiva» ad alunni in diritto/dovere o addirittura in obbligo di istruzione, affermava che «le istituzioni scolastiche accettano le iscrizioni anche tardive, in tutti i casi nei quali un rifiuto comporterebbe la negazione del diritto all'istruzione, ad esempio nel caso in cui la famiglia si sia trasferita o nel caso di passaggi dalle scuole paritarie alle istituzioni scolastiche statali, motivati per lo più da difficoltà economiche. Nel caso di impossibilità ad accogliere le iscrizioni tardive per incapienza delle classi, si invitano le istituzioni scolastiche a farsi parte attiva nell'aiutare la famiglia a trovare un'altra sistemazione consona anche attraverso il supporto degli Ambiti Territoriali degli Uffici Scolastici Regionali, come peraltro esplicitato nella nota AOODGOSV 13 novembre 2019 n. 22994, concernente le iscrizioni per l'anno scolastico 2020/2021»;

tale situazione veniva peraltro paventata dagli organi di stampa, fin dal mese di agosto 2020, e dunque già 30 giorni prima della data fissata per l'inizio del nuovo anno scolastico;

tuttora, numerose scuole respingono le iscrizioni cosiddette tardive, facendo sì che innumerevoli famiglie, vedendosi rifiutata la richiesta di iscrizione tardiva per carenza di spazio, non abbiano ancora potuto individuare o scegliere un istituto scolastico in cui iscrivere i propri figli;

tale problematica concreta evidentemente la lesione del diritto allo studio, di rilevanza costituzionale, e pertanto appare opportuno intervenire in tempi brevissimi, onde evitare, per tali famiglie, uno slittamento dell'inizio dell'anno scolastico, garantendo al contempo, la possibilità di iscrizione in istituti prossimi al luogo di residenza o dimora –:

se il Governo sia a conoscenza dei fatti sopraesposti e quali iniziative intenda assumere al fine di garantire il diritto allo studio, assicurando a tutte le famiglie coinvolte il pieno godimento del diritto all'istruzione, nel rispetto delle linee guida dettate dal Ministero.
(3-01770)

Camera dei Deputati

Martedì 20 ottobre 2020

Iniziative volte a garantire il diritto allo studio nelle ipotesi di iscrizione cosiddetta tardiva da parte delle famiglie, alla luce della nota n. 1376 del 5 agosto 2020 del Ministero dell'Istruzione

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno, Deidda n. 3-01770 (Vedi l'allegato A). La Vice Ministra dell'Istruzione, Anna Ascani, ha facoltà di rispondere.

ANNA ASCANI, Vice Ministra dell'Istruzione. Grazie, Presidente. Onorevole Deidda, le sono grata per l'attenzione nei confronti del mondo della scuola e dei diritti degli studenti. Questo mi dà la possibilità di ribadire, anche in questa sede, che da parte del Ministero c'è sempre stato il massimo impegno per garantire l'effettività del diritto all'istruzione di tutte le alunne e di tutti gli alunni: un diritto irrinunciabile riconosciuto dal dettato costituzionale.

Premesso ciò, in merito alle criticità da lei segnalate rappresento che effettivamente il difficile anno scolastico 2020-2021 ha registrato un aumento delle segnalazioni da parte delle famiglie al Ministero circa le difficoltà a trovare risposte celeri alle richieste di trasferimento, e in alcuni casi il diniego di iscrizione cosiddetta tardiva, proprio a causa dell'emergenza epidemiologica e della necessità di rispettare i relativi protocolli di sicurezza. Per questo motivo è stata emanata la nota n. 1376 del 5 agosto scorso, con oggetto “Iscrizioni tardive e diritto allo studio”, a cui lei fa correttamente riferimento, che ha voluto ulteriormente sensibilizzare i dirigenti scolastici di tutte le scuole statali al fine di valutare positivamente, come già avvenuto in passato, le domande di iscrizione per le studentesse e gli studenti trasferiti da altre città, o provenienti dalle scuole paritarie, proprio per assicurare loro il diritto all'istruzione.

La citata nota rimarca la possibilità per le scuole di avvalersi anche del supporto degli ambiti territoriali dell'ufficio scolastico regionale. Difatti, gli uffici e le istituzioni scolastiche hanno ben chiaro che l'emergenza epidemiologica da COVID-19 non ha mutato il quadro normativo che riguarda le iscrizioni: in particolare, rimane prioritaria l'esigenza di assicurare a tutti il diritto costituzionale all'istruzione. Proprio muovendo da questo principio, le istituzioni scolastiche accettano in via ordinaria le iscrizioni anche tardive in tutti i casi in cui un rifiuto comporterebbe appunto la negazione del diritto all'istruzione: ad esempio, nel caso in cui la famiglia si sia trasferita o nel caso di passaggi dalle scuole paritarie alle istituzioni scolastiche statali. È per non venir meno alla missione di una scuola aperta a tutti, quale luogo in cui si apprende, si cresce e ci si prepara al domani, che nella richiamata nota il Ministero ha invitato le istituzioni scolastiche, nel caso di impossibilità ad accogliere le iscrizioni tardive per incapienza delle classi, anche per quanto concerne il rispetto dei protocolli di sicurezza, a farsi parte attiva nell'aiutare la famiglia a trovare un'altra sistemazione consona, anche attraverso il supporto degli ambiti territoriali e degli uffici scolastici regionali, come peraltro già esplicitato nella nota del 13 novembre 2019, n 22994, concernente le iscrizioni per l'anno 2020-2021. Resta fermo, in ogni caso, il dovere di assicurare il diritto all'istruzione.

Aggiungo che le famiglie che hanno rappresentato al Ministero eventuali difficoltà nell'individuare la disponibilità di posti nelle nuove scuole presso le quali iscrivere i propri figli, sono state supportate dallo stesso attraverso gli uffici competenti, i quali a loro volta hanno contattato i dirigenti scolastici delle scuole interessate e degli uffici scolastici competenti per territorio, al fine di individuare puntualmente le migliori soluzioni. Abbiamo contezza che molti uffici scolastici territoriali abbiano per l'appunto operato con le istituzioni scolastiche dei territori per soddisfare le richieste pervenute.

Le eventuali criticità dovute all'incapienza delle classi sono peraltro state affrontate anche grazie agli accordi che gli enti locali hanno potuto stipulare con istituzioni pubbliche e private e realtà del Terzo settore, per la messa a disposizione di strutture o spazi al fine di potervi svolgere attività didattiche. Il Ministero dell'Istruzione ha inoltre erogato risorse specifiche a favore degli enti locali, pari a 330 milioni PON, per interventi di edilizia leggera, per l'adeguamento e l'adattamento funzionale delle aule didattiche, nonché ulteriori risorse, pari complessivamente a 104 milioni previsti dall'articolo 32 del cosiddetto “decreto Agosto”, per affitti e noleggi di strutture temporanee da destinare all'attività didattica, alle relative spese di conduzione degli spazi e di adattamento alle esigenze didattiche, oltre a circa 2 miliardi a favore delle istituzioni scolastiche per l'organico aggiuntivo che è stato ripartito fra gli USR con due distinti decreti.

In ultimo, ricordo che il Ministero da sempre garantisce e continuerà a garantire alle famiglie il supporto necessario per l'individuazione, l'iscrizione e la frequenza presso una nuova scuola, in conseguenza dei trasferimenti di residenza che possono avvenire durante tutto l'arco dell'anno scolastico. Sono certa che, pur nelle difficoltà oggettive di quest'anno scolastico, la comunità educante saprà, come ha già dimostrato sino ad oggi, superarle, anche nei casi richiamati dall'interrogazione in argomento, non venendo così meno alla missione che il Paese le ha riconosciuto.

PRESIDENTE. Il deputato Salvatore Deidda ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Sono parzialmente soddisfatto. Io ringrazio l'esponente del Governo per la sollecitudine nella risposta su un tema che abbiamo posto non per polemica, ma per un'oggettiva difficoltà, un corto circuito che c'è stato nei vari organi che governano la scuola. Come ha detto, il Ministero ha fatto la sua parte, aveva già chiarito che ovviamente non potevano essere respinte queste domande di iscrizione tardive; purtroppo c'è stato uno scaricabarile nei territori, dove dall'istituto il problema veniva demandato agli organi provinciali, gli organi provinciali dicevano che era competenza dei direttori dell'istituto, e quindi il risultato è che anche a settembre c'erano famiglie che non sapevano dove poter mandare i propri figli. Questo purtroppo ci porta anche a un tema: il problema dei dirigenti scolastici, dei concorsi, quello della mancanza dei dirigenti scolastici, ci porta al tema dell'assoluto – purtroppo - clima di incertezza che si vive oggi purtroppo nella scuola. So che su questo la pensiamo allo stesso modo: oggi un concorso per i docenti non è secondo noi attuabile, e purtroppo servirebbe subito chiamare dalle graduatorie di quei docenti precari che possono ricoprire subito il posto; e non aspettare invece altri concorsi che in un clima di pandemia sono impossibili quasi da fare, visto che anche altre entità dello Stato stanno bloccando i concorsi, prima fra tutte anche la Marina militare, per fare un esempio. Chiediamo quindi a lei questo: di farsi portavoce anche con il Ministro, di rivedere questa decisione, di semplificare, di dare un po' di tranquillità al mondo della scuola, dare tranquillità al personale, agli studenti, perché ce n'è tanto bisogno. Non usiamo toni propagandistici, ma oggi la scuola, soprattutto nei territori anche più periferici, vive grossi momenti di difficoltà, e abbiamo bisogno di tutta tranquillità possibile e di certezze; le certezze che fino adesso, purtroppo, non ci sono state.

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