Camera dei Deputati – 3-01716 – Interrogazione sulle compagnie ferroviarie tornate a viaggiare a pieno carico, con il 100 per cento dei posti occupati e l’ ordinanza del Ministro Speranza che stabilisce l’ obbligo di ripristinare il distanziamento sociale. RISPOSTA

Camera dei Deputati – 3-01716 – Interrogazione a risposta immediata presentata il 4 Agosto 2020.

Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

su Il Sole 24 ore del 3 agosto 2020 si legge che: «L'ordinanza del Ministro Speranza ha obbligato le compagnie ferroviarie a fare un dietrofront rispetto alle indicazioni del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ripristinando il distanziamento sociale di almeno un metro che era terminato il 31 luglio sui treni ad alta velocità. Tanto che erano tornati a viaggiare a pieno carico, con il 100 per cento dei posti occupati»;

l'ordinanza del Ministro interrogato ha creato un caos enorme nei servizi ferroviari, soprattutto con le disdette per quei passeggeri che avevano prenotato da mesi il viaggio in treno per raggiungere le mete di vacanza;

scrive ancora Il Sole 24 ore che Italo ha informato, in linea con l'ordinanza «emessa improvvisamente» dal Ministro interrogato (che reintroduce, con decorrenza immediata, l'obbligo di distanziamento nei treni ad alta velocità), della cancellazione, «suo malgrado», di 8 treni della mattina e di numerosi biglietti per i treni del pomeriggio. Sono coinvolti circa 8 mila passeggeri che non hanno potuto fruire del biglietto già acquistato;

l'ordinanza può essere anche condivisibile sotto il profilo della tutela della salute, ma è stata adottata improvvisamente e pertanto ha generato gravissimi problemi per l'utenza;

dal 15 giugno 2020, invece, in aereo si viaggia senza distanziamento in base alle linee guida dettate dall'Easa, l'Agenzia europea per la sicurezza aerea. L'Italia in quella data si è allineata al resto del continente europeo. Per volare basta indossare la mascherina e avere una temperatura corporea inferiore ai 37,5 che sarà misurata dai termoscanner –:

se non sia necessario chiarire le motivazioni che hanno portato, al di là della condivisione della tutela della salute per i cittadini, ad adottare l'ordinanza in tempi troppo ristretti, generando in questo modo gravissimi disagi per gli utenti e disparità e squilibri nella gestione dei trasporti.
(3-01716)

Camera dei Deputati

Mercoledì 5 agosto 2020

La è stata ripresa alle 15.

Chiarimenti in ordine alla tempistica e agli effetti dell'adozione della recente ordinanza del Ministro della salute relativa al distanziamento sociale nel servizio di trasporto ferroviario 

PRESIDENTE. La deputata Veronica Giannone ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lupi ed altri n. 3-01716 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria.

VERONICA GIANNONE (M-NI-USEI-C!-AC). Presidente, Ministro Speranza, su Il Sole 24 Ore leggiamo che la sua ordinanza ha obbligato le compagnie ferroviarie a fare un passo indietro, ripristinando così il distanziamento interpersonale di almeno un metro sui treni ad alta velocità. No quindi alla deroga concessa dal Ministro dei Trasporti: dal 1° agosto, infatti, si era tornati a viaggiare a pieno carico, con il 100 per cento dei posti occupati. L'ordinanza, sebbene condivisibile sotto il profilo della tutela della salute, ha creato però il caos nei servizi ferroviari, generando gravissimi problemi per l'utenza. Nel contempo, Italo ha disposto, in linea con l'ordinanza emessa immediatamente, improvvisamente proprio da lei, la cancellazione suo malgrado di 8 treni giornalieri: 8 mila i passeggeri che non hanno fruito del biglietto già acquistato in precedenza.

Dal 15 giugno, invece, in aereo si viaggia senza distanziamento. Il Governo si è infatti adeguato alle linee guida dettate dall'Agenzia europea per la sicurezza aerea: per volare basta la mascherina e la temperatura inferiore a 37,5 gradi.

Le chiediamo pertanto, signor Ministro, se non sia necessario chiarire le motivazioni che hanno portato ad adottare l'ordinanza, con così estrema urgenza, generando disagi per l'utenza nonché disparità nei trasporti (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro).

PRESIDENTE. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha facoltà di rispondere.

ROBERTO SPERANZA, Ministro della Salute. Ringrazio l'onorevole Giannone, l'onorevole Colucci e tutti coloro che hanno sottoscritto questa interrogazione, che mi consente di chiarire la situazione epidemiologica nel nostro Paese anche solo per un istante. Noi abbiamo piegato la curva grazie ad atteggiamenti straordinariamente positivi dei nostri concittadini e grazie a misure molto dure, rigorose, attuate sia dal Governo nazionale che dai governi regionali. Siamo in una fase migliore, ma guai a pensare che la battaglia sia stata vinta. La fase mondiale dell'avanzamento del virus è molto complicata, e anche la stessa Europa è ben lungi dall'essere fuori dalla dinamica epidemica più piena: basti guardare per un istante a ciò che sta avvenendo in questi giorni nei Balcani o anche a una recrudescenza del virus in alcuni importantissimi Paesi europei, quali in modo particolare la Spagna, la Francia e la Germania.

Dal 4 maggio abbiamo avviato un graduale e prudente percorso di riapertura. Chiaramente sono tre le regole fondamentali che ci hanno accompagnato in questi mesi, e che dovranno ancora accompagnarci nelle prossime settimane. Le tre regole sono: l'utilizzo della mascherina, il distanziamento di almeno un metro e il lavaggio frequente delle mani.

L'ordinanza di sabato scorso, che io ho voluto firmare, è un'ordinanza non legata solo ad una fattispecie, non legata solo alla vicenda dei treni, ma, più in generale, al rispetto di queste tre regole essenziali nel nostro Paese. Io penso che questa ordinanza sia ancora essenziale, e i termini di questa ordinanza verranno chiaramente confermati nei prossimi DPCM che andremo ad approvare; ed è chiaro che c'è stata una ricaduta anche sulla vicenda dei treni a lunga percorrenza, con evidenti conseguenze che sono state descritte.

Da parte mia, voglio dire con chiarezza una cosa: è evidente che ogni scelta restrittiva, anche in un percorso di riapertura come quello che stiamo facendo, comporta dei costi, comporta dei sacrifici, e comporta, ahimè, anche dei disagi. Noi questo non possiamo negarlo, ma dobbiamo assolutamente rispettare questi tre principi fondamentali, perché solo il rispetto di queste tre regole essenziali ci può consentire di non vanificare il lavoro straordinario che i nostri concittadini hanno svolto negli ultimi mesi, e che ci ha consentito di piegare la curva del contagio.

PRESIDENTE. Il deputato Alessandro Colucci ha facoltà di replicare.

ALESSANDRO COLUCCI (M-NI-USEI-C!-AC). Grazie, Presidente. Signor Ministro, noi conosciamo la sensibilità e l'attenzione con cui svolge il suo ruolo e per questo ha tutto il nostro rispetto; però non siamo assolutamente soddisfatti della risposta alla nostra interrogazione. Innanzitutto, ci aspettavamo delle scuse per la confusione creata ripristinando all'improvviso il distanziamento sociale. Probabilmente non c'è stato un dialogo all'interno del Governo fra lei e il Ministro De Micheli: non vi siete capiti, non vi siete parlati, non ne sappiamo assolutamente le ragioni; però, crediamo che quello che è accaduto ha determinato un disagio incredibile alla vita di migliaia di passeggeri. Mi chiedo: ma sapete cosa vuol dire programmare, organizzare un viaggio? Vi rendete conto cosa vuol dire prenotare, pagare caparre? Chi e quando si occuperà dei risarcimenti degli italiani che hanno programmato le loro partenze anche in ragione di un'iniziativa del Governo, come ad esempio il bonus vacanze? Col bonus vacanze si invitano i cittadini ad andare in vacanza, e con alcuni provvedimenti, all'improvviso, ad alcuni di loro si impedisce di partire.

Questo Governo crea delle profonde incertezze: non si può azzerare il distanziamento in aereo e ripristinarlo in treno. I cittadini sono confusi, sono disorientati. Io comprendo le sue valutazioni sulla necessità di rispettare delle regole, ma proprio attraverso il rispetto di quelle regole noi diciamo basta al prolungamento dello stato di emergenza non giustificato da dati, ma utile alla sopravvivenza del Governo. Basta con il terrore, con la paura: fate tornare le persone a vivere. Ovviamente con le regole che lei ha ricordato: che si possano avere regole certe in tutti gli ambiti e in tutte le attività quotidiane delle persone, le mascherine, le regole igieniche. Fate tornare la gente soprattutto a lavorare: le nostre città sono vuote, sono deserte.

PRESIDENTE. Concluda.

ALESSANDRO COLUCCI (M-NI-USEI-C!-AC). Concludo, Presidente. Io credo che non vogliamo più che si muoia di COVID-19, ma non vogliamo neanche che si muoia di fame (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro).

La seduta è stata sospesa alle 15,55.

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