Imprese di telecomunicazioni, sentenza Corte di Giustizia Ue.

Imprese di telecomunicazioni, sentenza Corte di Giustizia Ue

La Corte di Giustizia Ue, il 3 marzo 2020, ha emesso Sentenze della Corte di giustizia nelle cause C-75/18, e C-323/18 Vodafone Magyarország, in cui si stabilisce che le imposte straordinarie in Ungheria sul volume d’affari delle imprese di telecomunicazioni e delle imprese attive nel settore del commercio al dettaglio sono compatibili con il diritto dell’Unione.

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http://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf?text=&docid=223985&pageIndex=0&doclang=IT&mode=req&dir=&occ=first&part=1&cid=134445

La Corte (Grande Sezione) ha dichiarato:

  1. Gli articoli 49 e 54 TFUE devono essere interpretati nel senso che essi non ostano alla normativa di uno Stato membro che istituisce un’imposta progressiva sul volume d’affari, il cui onere effettivo è principalmente sostenuto da imprese controllate direttamente o indirettamente da cittadini di altri Stati membri o da società aventi sede in un altro Stato membro, in ragione del fatto che tali imprese realizzano i volumi d’affari più consistenti sul mercato di cui trattasi.
  2. L’articolo 401 della direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto, deve essere interpretato nel senso che esso non osta all’introduzione di un’imposta che abbia come base imponibile il volume d’affari globale del soggetto passivo e che sia riscossa periodicamente, e non in ciascuna fase del processo di produzione e di distribuzione, senza che sussista un diritto a detrazione dell’imposta versata in occasione della precedente fase del processo stesso.

 

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