Filiera agroalimentare: concordate relazioni contrattuali più eque

- Filiera agroalimentare: concordate relazioni contrattuali più eque

Consiglio europeo del 19.12.2018 - I piccoli agricoltori e i produttori di medie dimensioni nel settore agroalimentare potranno presto contare su una maggiore tutela contro gli abusi da parte dei loro partner commerciali più grandi, quali trasformatori e rivenditori al minuto.

La presidenza austriaca del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto oggi un accordo politico provvisorio su una direttiva in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agroalimentare.

Basta con le pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare e con i rivenditori e gli operatori che approfittano delle proprie dimensioni per intimidire le loro controparti più piccole. Vogliamo che gli agricoltori ottengano prezzi equi per quanto producono e che si riconosca il ruolo fondamentale che svolgono nella nostra società. Queste nuove norme danno voce ai produttori che prima ne erano privi e autorizzano gli Stati membri a compiere uno sforzo in più per difenderli.

Elisabeth Köstinger, ministra federale austriaca della sostenibilità e del turismo e presidente del Consiglio

L'accordo ora deve essere approvato dagli Stati membri in sede di Comitato speciale Agricoltura (CSA).

L'obiettivo delle norme concordate è istituire un quadro comune europeo che assicuri agli agricoltori e agli altri fornitori di prodotti agroalimentari un livello minimo di protezione contro le pratiche commerciali sleali più evidenti. I provvedimenti concordati andranno a integrazione di quelli già esistenti negli Stati membri, che potranno in futuro adottare ulteriori misure.

Le caratteristiche principali della direttiva concordata sono le seguenti:

Ambito di applicazione: la direttiva, dopo il recepimento nella legislazione nazionale, riguarderà alcune pratiche commerciali sleali che si verificano nel contesto della vendita di prodotti agricoli e alimentari e, in una certa misura, di servizi nella filiera agroalimentare. I fornitori che beneficeranno di tutela saranno microimprese, PMI e imprese di medie dimensioni con un fatturato annuo inferiore ai 350 milioni di EUR. Al fine di ampliare tale tutela, la direttiva si applicherà ai compratori che hanno sede sia nell'UE che in paesi terzi.

Elenco di pratiche commerciali sleali: vi sarà un divieto assoluto di pratiche commerciali sleali quali ritardi di pagamento dei prodotti deperibili, annullamento di ordini con breve preavviso, modifiche unilaterali o retroattive dell'accordo di fornitura, uso improprio di informazioni riservate e ritorsione o minaccia di ritorsione nei confronti del fornitore.

Altre pratiche saranno permesse solo previo accordo chiaro e univoco tra le parti, in particolare: la restituzione da parte dell'acquirente di prodotti alimentari invenduti al fornitore, il pagamento da parte del fornitore della promozione o commercializzazione dei prodotti alimentari venduti dall'acquirente e i costi di immagazzinamento, esposizione o inserimento in listino di prodotti agroalimentari.

Autorità di contrasto: gli Stati membri dovranno designare una o più autorità pubbliche incaricate dell'applicazione delle nuove norme. Nel caso in cui nello stesso paese siano presenti più autorità di contrasto, gli Stati membri dovranno selezionare un unico punto di contatto. Le autorità di contrasto potranno avviare indagini di propria iniziativa o a seguito di una denuncia e potranno imporre sanzioni.

Autorità di contrasto competente: i fornitori potranno scegliere se presentare una denuncia nel loro Stato membro o nello Stato membro in cui l'acquirente potrebbe avere attuato una pratica commerciale vietata.

Meccanismo volontario di risoluzione alternativa delle controversie: gli Stati membri avranno la possibilità di promuovere il ricorso volontario a meccanismi volontari di risoluzione alternativa delle controversie efficaci e indipendenti, quali la mediazione.

Recepimento: dopo l'entrata in vigore della direttiva gli Stati membri avranno 24 mesi per recepirla nel diritto nazionale e ulteriori sei mesi per applicarne le disposizioni.

Informazioni generali e prossime tappe

Al fine di migliorare la situazione degli agricoltori nella filiera alimentare, nel 2015 la Commissione ha istituito una task force "Mercati agricoli" che ha presentato la propria relazione a metà novembre 2016. Una delle sue raccomandazioni per affrontare le pratiche commerciali sleali riguardava la creazione di un quadro normativo di riferimento a livello di UE.

Alla luce della relazione della task force, il Consiglio ha adottato nel dicembre 2016 conclusioni unanimi sul rafforzamento della posizione degli agricoltori nella filiera alimentare e sulla lotta contro le pratiche commerciali sleali, in cui ha esortato la Commissione a "condurre tempestivamente una valutazione d'impatto al fine di proporre un quadro normativo dell'UE o altre misure non legislative volti a combattere le pratiche commerciali sleali".

A seguito della proposta della Commissione di direttiva nell'aprile 2018, il Consiglio ha concordato la sua posizione negoziale il 1º ottobre.

L'accordo sarà ora sottoposto al CSA per approvazione. Il Parlamento e il Consiglio saranno quindi invitati ad adottare il regolamento proposto in prima lettura.

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