Conclusioni del Consiglio sul rafforzamento dei contenuti europei nell’economia digitale

- Conclusioni del Consiglio sul rafforzamento dei contenuti europei nell’economia digitale

Le Conclusioni sono state pubblicate sulla GU UE del 19.12.2018, ed in cui:
INVITA GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE, NEI LIMITI DELLE RISPETTIVE COMPETENZE, A:
 
13. incoraggiare lo sviluppo di piattaforme europee competitive, che forniscano accesso a contenuti europei, e promuovere la creazione e l’utilizzo di un catalogo online di film europei;
14. promuovere e sostenere, se del caso, strumenti non invasivi e iniziative che incentivino la scopribilità e l’accessibilità della più vasta gamma possibile di opere e contenuti europei, compresi i contenuti provenienti da piccoli paesi e in lingue meno parlate e i contenuti di interesse generale;
15. ove opportuno e possibile, agevolare la cooperazione tra i media di servizio pubblico e i fornitori di media privati quale mezzo per consentire agli attori europei di competere meglio con gli attori globali e salvaguardare la produzione e l’accesso a contenuti europei in un mondo online;
16. riconoscere che le piattaforme online, al pari di tutti gli altri attori, devono agire in linea con le norme e i regolamenti dei settori del mercato in cui rendono i loro servizi;
17. sostenere ulteriormente i settori della produzione e della distribuzione di contenuti nell’accesso ai mezzi di finanziamento e riconoscere il ruolo della coproduzione. Ove opportuno e in conformità del diritto dell’Unione, un sistema misto di incentivi statali, fonti di finanziamento private (per esempio, capitale di rischio, finanziamento collettivo) e finanziamenti pubblici potrebbe contribuire al dinamismo dell’industria europea dei contenuti;
18. promuovere approcci innovativi nel settore dello sviluppo del pubblico e sensibilizzare all’importanza della raccolta e del trattamento dei dati in modo affidabile, segnatamente in conformità della legislazione dell’UE in materia di protezione dei dati e vita privata, per permettere una migliore comprensione delle esigenze e delle aspettative dei gruppi destinatari e per arricchire il processo di creazione;
19. aumentare la diversità sociale nel settore della produzione di contenuti e rafforzare la parità di genere per quanto riguarda occupazione, parità di retribuzione e visibilità, e incoraggiare la ricerca indipendente, compresa la raccolta periodica di dati comparabili sulla percentuale di donne coinvolte nel processo di creazione, produzione e distribuzione;
INVITA LA COMMISSIONE A:
20. continuare a sostenere ed esaminare periodicamente lo strumento indipendente per il monitoraggio del pluralismo dei media per valutare i rischi per il pluralismo dei media nell’UE nel contesto digitale;
21. riflettere sul ruolo crescente dei modelli di business online nella produzione e divulgazione di contenuti e sui relativi effetti per quanto riguarda il pluralismo dei media;
B. Stabilire condizioni di parità
 
SOTTOLINEA CHE:
 
22. per essere all’altezza delle sfide provenienti dalla trasformazione digitale dell’economia, il sistema fiscale dovrebbe assicurare che tutte le società paghino la loro giusta quota di imposte e che vi siano condizioni di parità a livello mondiale;
23. sono in corso discussioni e riflessioni su come rispondere alle esigenze del futuro ecosistema dei media digitali e dei contenuti culturali e creativi, comprese le esigenze dei consumatori, in particolare per quanto riguarda la definizione appropriata di mercati online e la considerazione di nuovi fattori di competitività potenzialmente rilevanti come i megadati, gli algoritmi e l’intelligenza artificiale;
24. l’ambito di applicazione della direttiva sui servizi di media audiovisivi riveduta è stato ampliato per garantire che le norme qualitative in materia di pubblicità, protezione dei minori da contenuti nocivi e protezione del pubblico da discorsi e contenuti di incitamento all’odio che costituiscono reato siano applicabili anche ai contenuti audiovisivi distribuiti da piattaforme per la condivisione di video;
25. il settore della produzione di contenuti necessita di statistiche e analisi dei dati comparabili;
26. esiste una gamma diversificata di piattaforme online che offrono una varietà di funzioni e servizi. Alcune aggregano informazioni e consentono ricerche, altre danno accesso, ospitano e indicizzano contenuti e servizi progettati e/o gestiti da terzi, altre ancora agevolano la vendita di beni e servizi (compresi i servizi audiovisivi). Possono adempiere a diverse funzioni in parallelo e possono classificare oppure influenzare altrimenti l’accesso e la visibilità dei contenuti;
 
INVITA GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE, NEI LIMITI DELLE RISPETTIVE COMPETENZE, A:
 
27. riconoscere l’importanza dei dibattiti in corso nell’ambito del Consiglio in relazione alla tassazione dell’economia digitale;
28. promuovere l’equità garantendo la trasparenza delle piattaforme online per quanto riguarda termini e condizioni, informazioni sulla performance riguardo alle opere che distribuiscono, parametri di listing, metodi di classificazione e pratiche pubblicitarie facenti parte integrante del loro servizio, senza violare il segreto commerciale;
29. incoraggiare la remunerazione equa nell’intera catena del valore digitale;
30. portare avanti i lavori volti a creare condizioni in cui i creatori di contenuti europei, inclusi i professionisti culturali e dei media, possano capitalizzare le opportunità offerte dall’economia digitale;
 
INVITA LA COMMISSIONE A:
 
31. proseguire gli sforzi per garantire condizioni di parità nei settori europei di contenuti in cui sono attive piattaforme online, tenendo conto delle dimensioni e dei tipi specifici di piattaforme;
32. riflettere, in vista degli sviluppi dell’ecosistema dei media digitali e dei contenuti culturali e creativi, sulle modalità per evitare eventuali distorsioni della concorrenza;
33. portare avanti le riflessioni con gli Stati membri per garantire la certezza del diritto per quanto riguarda le attività delle piattaforme online nell’ecosistema dei media digitali e dei contenuti culturali e creativi, in vista tra l’altro della direttiva sul commercio elettronico;
C. Rafforzare la fiducia nelle informazioni e nelle fonti
 
SOTTOLINEA CHE:
 
34. in un contesto di paesaggi informatici frammentati e di minacce alla sicurezza nazionale, i media professionali svolgono un ruolo chiave nella produzione, divulgazione e verifica delle informazioni e sono pertanto indispensabili al discorso pubblico. In questo contesto rimane fondamentale il ruolo dei media di servizio pubblico indipendenti per salvaguardare la democrazia, il pluralismo, la coesione sociale e la diversità culturale e linguistica. Inoltre anche molti attori di media privati forniscono contenuti di interesse pubblico. In questo contesto il Consiglio sottolinea l’importanza dell’alfabetizzazione mediatica e della critica delle fonti da parte dei cittadini e prende atto della comunicazione della Commissione sulla disinformazione;
35. il pluralismo dei media, che dipende dalla diversificazione della proprietà dei media e dalla varietà dei contenuti, nonché dall’esistenza di un giornalismo indipendente, è fondamentale per far fronte al diffondersi della disinformazione e garantire che i cittadini europei siano correttamente informati. La cooperazione e le alleanze in questi settori possono avere ripercussioni positive per gli attori pertinenti in relazione alla sostenibilità economica e alla competitività in un contesto globale;
36. dato che i contenuti sono distribuiti sempre più tramite piattaforme online, il Consiglio prende atto degli sforzi messi in atto dalla Commissione per contrastare i contenuti illeciti online e la distribuzione illecita di contenuti;
37. condizioni di lavoro sicure per i giornalisti sono essenziali nei paesaggi mediatici in evoluzione al fine di garantire un giornalismo professionale e indipendente;
38. gli informatori (whistleblower) sono importanti per i giornalisti e la stampa indipendente in quanto consentono loro di svolgere il proprio ruolo di controllo pubblico;
 
INVITA GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE, NEI LIMITI DELLE RISPETTIVE COMPETENZE, A:
 
39. rafforzare l’ecosistema mediatico europeo al fine di assicurare la produzione e la visibilità sostenibili del giornalismo professionale quale modo per responsabilizzare i cittadini, proteggere la democrazia e contrastare efficacemente la diffusione della disinformazione;
40. garantire la protezione efficace dei giornalisti e degli altri attori dei media come pure delle loro fonti, anche nel settore del giornalismo investigativo;
41. promuovere il giornalismo professionale in tutti gli Stati membri e incoraggiare il giornalismo transfrontaliero attraverso la sviluppo di abilità, la formazione e lo sviluppo di nuove tecnologie per le redazioni;
42. promuovere un giornalismo indipendente e proteggere i giornalisti da influenze indebite;
43. promuovere la distribuzione legale di contenuti e tenere conto dell’importanza di ridurre la distribuzione illecita e l’utilizzo non autorizzato dei contenuti creativi;
44. garantire un maggiore accesso alle informazioni nonché il loro libero flusso a vantaggio dei media e del pubblico, aumentando la trasparenza della pubblica amministrazione e la libertà dei media e fornendo ai cittadini gli strumenti per esercitare la propria libertà di espressione;
 
INVITA LA COMMISSIONE A:
 
45. continuare a sostenere progetti che monitorano la libertà dei media e il pluralismo dei media e fornire un aiuto giuridico e pratico ai giornalisti e agli operatori dei media minacciati;
46. proseguire il monitoraggio periodico del codice di buone pratiche sulla disinformazione e informare gli Stati membri in merito agli effetti della sua attuazione, in particolare in vista delle elezioni del Parlamento europeo del 2019;
47. migliorare la trasparenza e la prevedibilità degli aiuti di Stato nel contesto dell’ecosistema dei media digitali e dei contenuti culturali e creativi e mettere a disposizione un registro online di facile uso con riferimento alle norme applicabili in materia di aiuti di Stato e alla pertinente giurisprudenza;
D. Migliorare le abilità e le competenze
 
SOTTOLINEA CHE:
 
48. nuovi sviluppi creano l’esigenza di nuove capacità. L’alfabetizzazione mediatica è un fattore decisivo sia per gli utenti che per i creatori di contenuti. Al tempo stesso i professionisti delle industrie dei contenuti devono essere dotati di un mix di abilità creative, digitali e imprenditoriali che consentano loro di sfruttare al massimo le tecnologie esistenti ed emergenti;
 
INVITA GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE, NEI LIMITI DELLE RISPETTIVE COMPETENZE, A:
 
49. promuovere e sostenere l’alfabetizzazione mediatica e l’alfabetizzazione digitale al fine di sviluppare ulteriormente un approccio critico fra i cittadini verso contenuti mediatici distribuiti o promossi e incoraggiare un’ulteriore formazione in materia di alfabetizzazione mediatica e digitale tra i professionisti dei media;
50. adeguare i programmi di formazione, competenza e promozione in modo che siano più rigorosamente allineati all’uso dei media e delle tecnologie vecchi e nuovi, come i principi del giornalismo di qualità, l’alfabetizzazione visiva, l’intelligenza artificiale, la tecnologia blockchain, la realtà virtuale e l’analisi dei dati. Per sostenere un paesaggio mediatico europeo di qualità è fondamentale assicurare che sussistano le condizioni per ricerche mediatiche e un insegnamento del giornalismo di qualità elevata;
51. istituire un dialogo strutturato fra studenti, mondo accademico e settore industriale al fine di promuovere l’innovazione nei settori della produzione di contenuti, e sfruttare il potenziale della creatività e della diversità culturale per l’innovazione.
 
INVITA LA COMMISSIONE A:
 
52. migliorare l’alfabetizzazione mediatica tramite il sostegno a iniziative didattiche destinate sia agli studenti che ai docenti professionali e ad altri professionisti quali bibliotecari e giornalisti, nonché tramite campagne di sensibilizzazione mirate nell’ambito della società civile.
Contenuto pubblico