Camera dei Deputati - 3-01267- Interrogazione sui chiarimenti in merito ai tempi di emanazione del decreto, previsto dalla legge di bilancio per il 2019, volto alla revisione delle concessioni demaniali marittime. RISPOSTA
la legge di bilancio per il 2019, legge 30 dicembre 2018, n. 145, ha introdotto alcune disposizioni relative alla questione delle concessioni demaniali marittime, ispirate dalla finalità di «tutelare, valorizzare e promuovere il bene demaniale delle coste italiane, che rappresenta un elemento strategico per il sistema economico, di attrazione turistica e di immagine del Paese»;
in particolare, la legge ha previsto l'emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri volto a fissare «i termini e le modalità per la generale revisione del sistema delle concessioni demaniali marittime»;
nelle more della revisione, il comma 682 dell'articolo 1 della citata legge ha disposto la proroga di quindici anni delle concessioni demaniali marittime in essere, la cui scadenza era precedentemente fissata al 2020;
sebbene la proroga non sia risolutiva rispetto alle complesse problematiche che affliggono ormai da anni gli operatori del settore dopo l'entrata in vigore della cosiddetta direttiva Bolkestein, la categoria dei balneari, che comprende trentamila imprese e oltre centomila addetti diretti, all'epoca aveva creduto di poter tirare un sospiro di sollievo e vedere maggiormente garantiti tutti quegli sforzi – anche e soprattutto economici – effettuati nel tempo;
a distanza di oltre un anno dall'approvazione delle predette disposizioni, tuttavia, non vi è alcuna chiarezza sull'applicabilità della proroga, e, fatto ancor più grave, non è ancora stato emanato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di revisione, nonostante il termine del 30 aprile 2019 fissato dalla legge;
tale incertezza normativa sta determinando la paralisi di un intero settore e ha generato una confusione amministrativa nell'applicazione della nuova durata delle concessioni in essere –:
se il Governo non ritenga di provvedere con urgenza all'emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui in premessa e quali ulteriori iniziative intenda assumere a tutela del comparto. (3-01267)
Camera dei Deputati
Mercoledì 29 gennaio 2020
La seduta comincia alle 15.
Chiarimenti in merito ai tempi di emanazione del decreto, previsto dalla legge di bilancio per il 2019, volto alla revisione delle concessioni demaniali marittime
PRESIDENTE. L'onorevole Zucconi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lollobrigida ed altri n. 3-01267 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.
RICCARDO ZUCCONI (FDI). Signor Presidente, signor Ministro, la legge di bilancio per il 2019 ha prorogato le concessioni demaniali fino al 2033. In particolare, la legge ha previsto l'emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri volto a fissare i termini e le modalità per la generale revisione del sistema delle concessioni demaniali marittime. Sebbene la proroga non sia risolutiva, secondo noi, secondo Fratelli d'Italia, le categorie dei balneari in modo particolare avevano vissuto un momento di sollievo nell'apprendere di questa proroga, dopo tanti anni passati a seguito della “Bolkestein”. A distanza di oltre un anno dall'approvazione delle predette disposizioni, tuttavia, non vi è alcuna chiarezza sull'applicabilità della proroga stessa e non c'è ancora il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e, quindi, tale incertezza normativa sta determinando la paralisi di un intero settore e ha generato una confusione amministrativa nell'applicazione della nuova durata delle concessioni. Quindi, per chiedere se il Governo ritenga di provvedere con urgenza all'emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui in premessa.
PRESIDENTE. La Ministra delle Infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, ha facoltà di rispondere.
PAOLA DE MICHELI, Ministra delle Infrastrutture e dei trasporti. Come è noto, la riforma delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative è oggetto di attento scrutinio da parte della Commissione europea, per verificarne la compatibilità con il diritto europeo in aderenza all'indirizzo espresso dalla Corte di giustizia il 14 luglio 2016 sulla “direttiva Bolkestein”, recepita nel nostro ordinamento con il decreto legislativo n. 59 del 2010. Pertanto si è reso necessario sottoporre all'autorità europea lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri previsto dall'articolo 1, comma 675, della legge di bilancio per l'anno 2019 predisposto da tutte le amministrazioni interessate (MIT, MIPAF, MEF, Agenzia del demanio, MISE e Presidenza del Consiglio dei ministri nel Dipartimento affari regionali e autonomie) che pone le basi per un riordino sistematico del quadro ordinamentale in un settore ad alta rilevanza per il significativo numero di imprese coinvolte e per l'incidenza che le medesime hanno sul PIL. La parte europea ha chiesto delucidazioni in ordine alla prevista estensione temporale delle concessioni in essere, nonché in relazione all'istituzione del registro degli operatori economici ammessi a partecipare alle procedure di affidamento delle nuove concessioni. A seguito del passaggio delle funzioni in materia di turismo dal Ministero delle Politiche agricole al Ministero per i Beni e le attività culturali sono stati ripresi i lavori dell'apposito tavolo tecnico coordinato però dal Ministero per i Beni culturali per l'individuazione delle iniziative da sottoporre alla Commissione europea anche in relazione al contenuto del decreto del DPCM che, come è noto, deve essere adottato su proposta del Ministro delle Infrastrutture e del Ministro dei Beni culturali e per il turismo. Segnalo che i rappresentanti della struttura di missione per le procedure di infrazione del Dipartimento delle politiche europee hanno incontrato, il 21 gennaio scorso, il capo dell'unità della direzione generale della Commissione che segue il caso dei cosiddetti balneari, fornendo ogni aggiornamento sulle iniziative intraprese. Al fine, quindi, di proseguire il lavoro in corso per accelerare la definizione di un regolamento condiviso anche dalla Commissione europea è prevista, presso il Ministero dei culturali e per il turismo, una nuova riunione del tavolo tecnico preposto per il 4 febbraio 2020.
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare l'onorevole Zucconi.
RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, signor Presidente. Assolutamente insoddisfatto ovviamente, perché quello che non si dice e si tergiversa è il fatto che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri era uno dei passaggi per evitare una procedura di infrazione dell'Europa. Qui bisogna esser chiari: non solo manca questo decreto, ma addirittura c'è una sentenza del Consiglio di Stato che dichiara nulla praticamente la proroga. Ci sono varie lettere inviate dai comuni ai richiedenti che sospendono l'attuazione di questa, che è una legge dello Stato, è una legge dello Stato. Quindi, cosa aspettate a fare questo decreto del Presidente del Consiglio, come Governo? Parliamoci chiaro: o siete succubi della volontà dei 5 Stelle, che non hanno mai voluto questa proroga, e state di fatto cuocendo a fuoco lento la categoria dei balneari, che sono già stati a bagnomaria per tanti anni dopo la “Bolkestein”, o non vi state assumendo le vostre responsabilità. Gentiloni è del Partito Democratico ed è commissario europeo all'economia; il Ministro competente è lei, che è del Partito Democratico; il Ministro al turismo adesso è Franceschini, che è del Partito Democratico. Allora, le responsabilità sono precise. Voi non potete continuare a lasciare una categoria di 30 mila imprese e 100 mila addetti in questa situazione di incertezza. Quando i comuni stanno inviando queste lettere bloccano di fatto qualsiasi investimento nelle imprese, di questo ve ne dovete assolutamente rendere conto. Quindi, non vanificate una legge dello Stato che, secondo me, è già grave. Metteteci la faccia, dite che siete contrari alla proroga, tornate sui vostri passi e noi faremo le nostre azioni. Come Fratelli d'Italia, noi siamo accanto alle imprese sempre e accanto alle imprese dei balneari in questa occasione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
La seduta termina alle 15.45.