Senato della Repubblica – 3-02217 - Interrogazione sulle importanti misure per le navi e del trasporto marittimo, presenti nelle prime bozze del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Senato della Repubblica – 3-02217 - Interrogazione a risposta orale presentata il 13 gennaio 2021.

- Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:

nelle prime bozze del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) erano presenti importanti misure per le navi e del trasporto marittimo, giustamente riconosciuti come infrastruttura logistica fondamentale per il Paese e destinatari di risorse per circa 2 miliardi di euro, perlopiù finalizzati alla sostituzione o al refitting della flotta circolante per renderla più efficiente, sicura e rispettosa dell'ambiente;

nelle bozze più recenti del piano tuttavia, la quota di risorse destinata al trasporto marittimo è stata inspiegabilmente ridotta da 2.000 a 670 milioni di euro, con un contestuale allargamento dell'ambito soggettivo di applicazione, rendendo così insufficiente ed inefficace lo stanziamento;

nell'ultima bozza del piano, da considerarsi come pressoché definitiva, tra gli interventi della componente denominata "Intermodalità e logistica integrata" sono del tutto scomparsi quelli precedentemente previsti a beneficio del trasporto marittimo di merci e passeggeri, settore che quindi non beneficerà di alcun tipo di provvidenza dal recovery fund;

in Italia il settore del trasporto marittimo ha subito gravemente l'impatto del COVID-19, pur rimanendo sempre operativo e garantendo, nel caso dello shipping, anche l'approvvigionamento di diversi beni; in particolare, nel primo semestre 2020, l'import-export via mare ha registrato un calo in valore del 21 per cento e un calo in tonnellate dell'11 per cento circa;

analoghe considerazioni valgono per il settore crocieristico, che nel 2020 ha registrato una contrazione pari addirittura al 93,5 per cento, e nel piano non risulta destinatario di alcun tipo di intervento economico;

le regole europee sulla transizione energetica, peraltro sostenute anche dal Governo italiano, impongono la sostituzione della maggior parte delle unità in esercizio con unità caratterizzate da un minor impatto ambientale e da una maggiore efficienza operativa; il sistema non è in grado di assecondare da solo un epocale programma di investimenti che rischia di non poter soddisfare le esigenze di mobilità locale e insulare alle condizioni che oramai si considerano assodate; ecco, dunque, la necessità dell'intervento statale;

il mancato rinnovo della flotta potrebbe portare, nel breve periodo, molte società di navigazione italiane a non ottemperare alle politiche internazionali ed unionali in materia di sicurezza e protezione dell'ambiente, non potendo così mantenere la propria posizione nel mercato,

si chiede di sapere quali azioni di propria competenza il Ministro in indirizzo intenda attivare a beneficio del trasporto marittimo, vista l'esclusione di quest'ultimo dalle misure del piano nazionale di ripresa e resilienza.

(3-02217)

 

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