Senato della Repubblica - 3-02010 - Interrogazione sul trasporto aereo, maggiormente impattato dalla pandemia a causa delle misure di limitazione agli spostamenti a livello nazionale ed internazionale.

Senato della Repubblica - 3-02010 - Interrogazione a risposta orale presentata il 21 ottobre 2020.

- Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze. - Premesso che:

il trasporto aereo, settore cruciale per il Paese in termini di attrazione di flussi turistici e di rilancio dei territori, è tra quelli maggiormente impattati dalla pandemia da COVID-19, a causa delle misure di limitazione agli spostamenti che ancora perdurano a livello nazionale ed internazionale;

l'associazione di settore, Assaeroporti, ha evidenziato più volte le ingenti perdite di traffici da e per il nostro Paese: da marzo ad agosto si è perso l'85 per cento del traffico, oltre 90 milioni di passeggeri e oltre un miliardo di euro per i gestori aeroportuali. Le stime internazionali parlano di una potenziale ripresa del traffico aereo non prima del 2024;

nei provvedimenti adottati dal Governo per fronteggiare le conseguenze economiche della pandemia, tra le categorie ristorate non figura il settore aeroportuale, pur duramente impattato dalla crisi, né il suo indotto. Nonostante ciò, gli operatori hanno garantito l'operatività in sicurezza per il cargo e per i trasporti di emergenza, adottando anche le misure di sicurezza rese necessarie per il contenimento del contagio, che hanno comportato costi di adeguamento interamente a loro carico;

nel panorama europeo altri Stati membri si sono già attivati a tutela dei rispettivi operatori nazionali: la Germania ha già stanziato 1,36 miliardi di aiuti al settore aeroportuale in aggiunta a quanto previsto per la compagnia di bandiera, intervento che ha ottenuto anche l'autorizzazione da parte della Commissione europea;

il mancato intervento per ristorare le società aeroportuali metterà in difficoltà tutti gli aeroporti italiani, costringendo addirittura i più piccoli a chiudere, con ricadute evidenti nei territori di riferimento in termini di capacità di ripresa e danneggiando irrimediabilmente il settore nei confronti degli altri Paesi europei con cui inevitabilmente l'Italia compete in termini di attrazione di flussi turistici e di promozione del made in Italy,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo non intendano, ciascuno per la propria competenza, adottare immediate iniziative normative volte alla compensazione dei danni subiti dalle società di gestione aeroportuale, a ristoro parziale dei mancati ricavi e delle spese sostenute per l'adozione delle misure di sanità pubblica imposte dalle autorità, al fine di garantire la tutela di passeggeri e lavoratori nel corso dell'emergenza da COVID-19, per consentire al settore di rispondere alla crisi e di essere pronto per intercettare la ripresa. (3-02010)

 

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