Senato della Repubblica - 3-02007 - Interrogazione sulla nave "Rhapsody" noleggiata dal Ministero dell'interno per essere impiegata come "nave quarantena" al fine di consentire la dislocazione dei migranti sul territorio nazionale, attraccata al porto di Bari.

Senato della Repubblica - 3-02007 - Interrogazione a risposta orale presentata il 21 ottobre 2020.

- Al Ministro dell'interno. - Premesso che:

nella giornata di giovedì 8 ottobre 2020 la nave "Rhapsody", proveniente da Palermo e avente a bordo ben 805 passeggeri, successivamente noleggiata dal Ministero dell'interno per essere impiegata come "nave quarantena" al fine di consentire la dislocazione dei migranti sul territorio nazionale, ha attraccato al porto di Bari: da quanto appreso nei giorni scorsi, sull'imbarcazione vi erano anche soggetti risultati positivi al COVID-19, nei confronti dei quali era stato imposto di rispettare l'isolamento e quindi di non lasciare l'imbarcazione;

nonostante ciò, due giorni dopo l'arrivo a Bari, alcuni migranti hanno tentato la fuga gettandosi in mare, ma sono stati fermati dalle forze dell'ordine giunte sul posto per garantire la sicurezza nella gestione e nel controllo della delicata situazione;

nei giorni successivi, la stampa locale ha riportato la notizia di un vero e proprio focolaio di COVID-19 che sarebbe scoppiato sulla nave: circa 405 passeggeri, risultati negativi ai primi tamponi predisposti, sono stati fatti sbarcare a Bari, e di questi circa 100 sono stati indirizzati ai centri per il rimpatrio, 122 hanno subito provvedimenti di respingimento del questore, e 177 (85 minori e 92 adulti) sono stati indirizzati a centri di accoglienza e ricollocamento, anche di altre regioni, 2 infine sono stati arrestati;

nei confronti dei migranti rimasti sulla nave, invece, sono stati avviati ulteriori accertamenti sanitari: complessivamente, degli ulteriori 300 tamponi effettuati, circa 37 hanno dato esito positivo, andandosi ad aggiungere ai 50 già rilevati al momento dell'ormeggio, per un totale complessivo di oltre 80 persone positive al virus;

considerato che:

dei 122 migranti rimasti in circolazione e destinatari di provvedimenti di respingimento del questore, atti ad intimare loro di lasciare il Paese entro 7 giorni, non si ha definitiva contezza dell'effettivo rientro nel Paese di provenienza, né dell'allontanamento dall'Italia;

in aggiunta a quanto riportato, occorre ricordare l'episodio della fuga da parte di 18 migranti, dal centro di accoglienza per richiedenti asilo (CARA) di Brindisi avvenuto proprio nei giorni immediatamente successivi all'arrivo della nave Rhapsody;

ulteriori notizie di fughe dai centri di accoglienza hanno interessato il CARA di Bari: in particolare, come testimoniato anche da un reportage mandato in onda pochi giorni fa dal programma televisivo "Fuori dal coro", sarebbero stati numerosi e ripetuti gli episodi di migranti fuggiti dalle strutture all'interno delle quali sarebbero stati assegnati;

nei giorni scorsi inoltre, proprio all'interno del CARA di Bari, sono stati rilevati casi di migranti positivi al COVID-19, che hanno determinato l'isolamento fiduciario di tutti gli ospiti della struttura;

nonostante ciò, le immagini mandate in onda hanno mostrato evidentemente casi di persone che saltavano le recinzioni e si immettevano nelle strade dirigendosi verso altre destinazioni, talvolta anche utilizzando i mezzi pubblici, noncuranti delle ordinarie disposizioni atte ad ospitarli all'interno delle strutture, né dei nuovi provvedimenti di isolamento fiduciario a cui erano stati sottoposti come misura di prevenzione alla diffusione del virus;

tali episodi, nondimeno, hanno contribuito a destare la profonda preoccupazione dei cittadini residenti intorno ai centri di accoglienza, che stanno assistendo da tempo a tali violazioni e che oggigiorno, nel contesto di una pandemia mondiale, sentono di essere maggiormente a repentaglio dal punto di vista sanitario, rilevando di conseguenza la lontananza delle istituzioni che, invece, dovrebbero garantirne la sicurezza, impedendo che episodi, come quelli esposti, si verifichino con tale frequenza;

non è la prima volta che si assiste a episodi di questo tipo, che causano in certi casi duri scontri tra le squadre della Polizia e i migranti che tentano la fuga dal centro di accoglienza, come ad esempio accadde lo scorso luglio proprio nei pressi del CARA di Bari,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali siano i suoi orientamenti in merito;

quali siano le opportune iniziative che intende mettere in atto al fine di chiarire quanto stia accadendo all'interno dei centri di accoglienza, ed in particolare all'interno del CARA di Bari, in relazione alle vicende relative al mancato rispetto dell'isolamento fiduciario, che ha coinvolto gli ospiti della struttura, dove sono stati riscontrati casi di positività al COVID-19;

quali ulteriori ed immediati interventi vengano predisposti per evitare altri episodi di fuga dai centri di accoglienza analoghi a quelli descritti, specialmente in un momento di grave crisi pandemica e di repentino aumento della curva dei contagi come quello attuale, al fine di prevenire ulteriormente la diffusione del virus, nonché di assicurare la tutela della salute, in particolare dei cittadini che abitano intorno alle strutture di accoglienza. (3-02007)

 

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