Senato della Repubblica - 3-01624 - Interrogazione sulla riapertura dell’anno scolastico. RISPOSTA

Senato della Repubblica - 3-01624 - Interrogazione a risposta orale presentata il 27 maggio 2020

 - Al Ministro dell'istruzione. - Premesso che:

presso il Ministero dell'istruzione opera una task force che, nata nel 2016 per fronteggiare le particolari situazioni nelle aree terremotate, ha visto, nel 2018, ampliata la propria sfera di competenza;

il 21 aprile 2020, il Ministro in indirizzo ha istituito, sempre presso il Ministero, un comitato di esperti, coordinato dal professor Patrizio Bianchi, che avrà il compito di formulare e presentare idee e proposte per la scuola con riferimento all'emergenza sanitaria in atto, a seguito del diffondersi dalla pandemia da COVID-19, ma anche guardando al miglioramento del sistema complessivo di istruzione nazionale;

considerato inoltre che:

malgrado il cospicuo numero di esperti e consulenti del Ministero, ad oggi, al di là delle spesso contraddittorie dichiarazioni del Ministro, non esiste nessun atto ufficiale che sancisca la tempistica e le modalità del rientro a scuola, se avverrà in presenza, a distanza o con sistema misto, se la didattica in presenza si attuerà da subito per i più piccoli, che stanno soffrendo in particolar modo la mancanza di socializzazione di questi ultimi mesi, e tutte le numerose problematiche legate all'interruzione del servizio scolastico;

nel resto d'Europa, invece, le scuole stanno gradualmente riaprendo, anche se con molte limitazioni di sicurezza sanitaria, come il distanziamento fisico, la riduzione del numero di alunni per aula, le frequenti sanificazioni alle strutture; alcuni Paesi richiedono agli studenti di indossare la mascherina, altri suddividono le classi in due e ne alternano la didattica, a distanza e in presenza. Come l'Italia, soltanto la Spagna ha previsto un rientro a settembre, aprendo le aule unicamente agli studenti dell'ultimo anno che devono dare l'esame di Stato;

l'esperimento della DAD (didattica a distanza) in questi mesi ha messo in luce i limiti legati alla copertura e alla potenza del segnale internet sulla totalità del territorio nazionale, ma soprattutto le difficoltà legate al possesso di dispositivi digitali da parte di tutti gli studenti;

la necessità che di certo si avrà, nel caso di ripartenza in presenza, è quella legata al distanziamento sociale. Per poterlo garantire c'è bisogno di moltiplicare le classi, ampliare gli spazi, aumentare gli addetti per la sanificazione costante delle aule e per la gestione delle mense, ma soprattutto aumentare gli insegnanti, compresi quelli di sostegno. Riguardo ai docenti, il Governo in più di un mese e mezzo non è stato in grado, ad oggi, nell'imminente scadenza del "decreto scuola" (di cui al decreto-legge n. 22 del 2020), di trovare una soluzione per assicurare un organico di docenti adeguato alle necessità che l'emergenza imporrà;

molti Comuni hanno enormi difficoltà ad ottemperare all'organizzazione scolastica che l'emergenza richiede: non esistono gli spazi per creare nuove scuole o nuove classi, non ci sono le risorse economiche per affrontare i costi che la sanificazione degli spazi impone;

la situazione di lockdown totale ha bloccato l'edilizia scolastica e sono ancora troppo pochi i cantieri che sono stati riaperti: questo fatto genera molta incertezza data la situazione in cui versano gli immobili scolastici e l'impatto che la nuova situazione imposta di distanziamento genererà in termini di gestione ed utilizzo degli spazi;

le scuole paritarie stanno soffrendo una situazione di profonda crisi in quanto molte famiglie, spaventate dalla diminuzione o scomparsa del reddito, non pagano più le rette. Si stima che circa il 30 per cento delle scuole paritarie a settembre non riaprirà, per una popolazione di 300.000 studenti, di conseguenza l'utenza delle scuole paritarie affollerà le scuole pubbliche, con pesanti ripercussioni sulle casse dello Stato, poiché si calcola che, in media, uno studente costa 10.000 euro all'anno, mentre il contributo che lo Stato versa alle paritarie per ogni studente è di soli 500 euro all'anno,

si chiede di sapere quando e in che modo il Ministro in indirizzo intenda far fronte alla riapertura dell'anno scolastico e quale tipo di didattica sarà adottata per assicurare nel modo migliore il diritto allo studio di tutti gli studenti italiani, in condizioni di massima sicurezza sanitaria.

(3-01624)

Senato della Repubblica

Giovedì 28 maggio 2020

La seduta è iniziata alle 9:38.

PRESIDENTE. La senatrice Saponara ha facoltà di illustrare l'interrogazione 3-01624 sulla riapertura in sicurezza delle scuole nel nuovo anno scolastico, per tre minuti.

SAPONARA (L-SP-PSd'Az). Ministro, siamo felici di averla finalmente tra noi, cosa che abbiamo sperato in questi giorni di frenetico lavoro della Commissione istruzione, impegnata nell'esame del suo decreto-legge. (Applausi). Duole, tuttavia, sottolineare che non l'abbiamo mai vista e anche ieri, in sede di discussione generale sul decreto, la sua assenza è pesata molto in quest'Aula.

Avremmo avuto piacere ad averla con noi in Commissione per essere rassicurati non solo come esponenti della Commissione istruzione, ma soprattutto come cittadini e genitori, in merito a quando e in che modo intenda far riaprire le scuole e con quale tipo di didattica, per assicurare nel modo migliore il diritto allo studio di tutti gli studenti italiani in condizioni di massima sicurezza sanitaria per fronteggiare il Covid-19.

Sin dal momento della decisione di chiudere le scuole, da parte sua non c'è stata linearità di comportamento. Le sue dichiarazioni sono state spesso contrastanti, comunicate prima ai media, purtroppo, che nelle sedi istituzionali. Eppure, non si può dire che non sia adeguatamente supportata nelle sue decisioni, visto che il suo è l'unico Ministero ad avere ben due task force di consulenti ed esperti di settore.

Voglio sottolineare che, mentre nel resto d'Europa le scuole stanno gradualmente riaprendo, anche se con molte limitazioni di sicurezza sanitaria come il distanziamento, la riduzione del numero di alunni per aula, le sanificazioni, le mascherine, l'Italia ha previsto un'ipotesi di riapertura a settembre, ma nessuna modalità è stata ufficialmente indicata riguardo a quanto andrà fatto per moltiplicare le classi, ampliare gli spazi, aumentare gli addetti per la sanificazione costante delle aule e per la gestione delle mense, ma soprattutto quale sarà la strategia per assicurare un numero adeguato di insegnanti, compresi quelli di sostegno. (Applausi).

Per concludere, si stima che circa il 30 per cento delle scuole paritarie a settembre non riaprirà e circa 300.000 studenti affolleranno le scuole pubbliche. A tal proposito, signor Ministro, vorremmo sapere come vi state preparando a questa che, più che un'eventualità, sarà una certezza.

Vorremmo essere informati su questi aspetti fondamentali per la vita del Paese, perché le famiglie hanno bisogno di informazioni certe e attendibili per programmare un minimo il loro futuro da qui a qualche mese. Le saremmo grati, signor Ministro, se lei ci fornisse qualche risposta sulle questioni che le abbiamo rappresentato. (Applausi).

PRESIDENTE. Il ministro dell'istruzione, onorevole Azzolina, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

AZZOLINA, ministro dell'istruzione. Senatrice Saponara, il Governo accompagnerà il ritorno a scuola delle nostre studentesse e dei nostri studenti garantendo la massima sicurezza e la continuità didattica. A tal fine, stiamo lavorando, in sinergia con il Comitato tecnico-scientifico del Ministero della salute, al documento contenente le indicazioni di carattere sanitario e alle limature finali. Il documento sarà reso noto nelle prossime ore.

Ricordo che analogo documento è stato già adottato per lo svolgimento in presenza degli esami di Stato del secondo ciclo di istruzione. Oltre a ciò, il comitato di esperti da me nominato sta lavorando intensamente da settimane per fornire indicazioni per la ripresa dell'attività didattica. Anche questo secondo documento sarà presentato a breve.

Oltre al lavoro appena menzionato, è naturalmente indispensabile il lavoro da portare avanti e realizzare con il coinvolgimento di forze sociali ed enti locali. Voglio ribadirlo con chiarezza: la riapertura delle scuole a settembre e la ripresa dell'attività didattica in presenza sono un'esigenza per gli studenti e per le loro famiglie e l'obiettivo è condiviso da tutto il Governo. In vista dell'inizio del nuovo anno scolastico verranno fornite a tutte le scuole precise indicazioni operative, flessibili rispetto alle caratteristiche di ciascuna istituzione scolastica.

Al fine di reperire le necessarie risorse finanziarie, nel cosiddetto decreto-legge rilancio il Governo ha disposto un fondo per l'emergenza epidemiologica da Covid-19, con uno stanziamento di un miliardo di euro in due annualità. Lo stesso decreto-legge ha incrementato il fondo per il funzionamento delle scuole statali di 331 milioni di euro per interventi volti a garantire lo svolgimento del prossimo anno scolastico in condizioni di sicurezza rispetto alla situazione epidemiologica.

In tema di edilizia scolastica, il cosiddetto decreto-legge rilancio ha previsto misure di semplificazione amministrativa per consentire agli enti locali proprietari degli immobili di operare celermente. Per altro, nella fase di conversione del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, è stato ieri approvato nella Commissione istruzione pubblica, beni culturali del Senato un emendamento importante. I sindaci e i Presidenti di Provincia avranno infatti poteri commissariali al fine di poter porre in essere velocemente quanto necessario per portare a termine i lavori di edilizia scolastica.

In merito alle scuole paritarie, va menzionato che l'articolo 233 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 ha stanziato appositi finanziamenti straordinari, pari a complessivi 150 milioni di euro; ciò dimostra la volontà del Governo di tutelare tutti i nostri studenti, rispettando la libertà di scelta educativa delle famiglie. (Applausi).

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica la senatrice Saponara, per due minuti.

SAPONARA (L-SP-PSd'Az). Signor Ministro, la ringrazio per la risposta, della quale non posso sicuramente dire di essere soddisfatta, in quanto - a ben vedere - così come siamo in ritardissimo con il decreto-legge che oggi andremo a convertire o rigettare, temo siamo in estremo ritardo anche per la riapertura delle scuole.

Lei non pensa, signor Ministro, che tutto questo dovrebbe già essere sul tavolo di chi deve approntare le scuole, la didattica e la riorganizzazione del personale? (Applausi). Settembre è domani: la prego e la scongiuro, signor Ministro, ascolti le persone direttamente coinvolte nel mondo della scuola; penso sia questo che fondamentalmente le manca.

La ringrazio e spero veramente possa ascoltare questo mio umile consiglio. (Applausi).

La seduta è stata sospesa alle 11:15.

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