Senato della Repubblica - 3-01621 - Interrogazione sulle iniziative a sostegno del mondo della scuola e le istituzioni scolastiche. RISPOSTA

Senato della Repubblica - 3-01621 - Interrogazione a risposta orale presentata il 27 maggio 2020

- Al Ministro dell'istruzione. - Premesso che:

il mondo della scuola e le istituzioni scolastiche hanno subito negli ultimi anni numerose riforme spesso disorganiche e prive di una visione di insieme e di lungo respiro, necessaria per riportare il livello culturale italiano nella media degli standard europei in materia di istruzione;

l'emergenza epidemiologica da COVID-19 ha semplicemente accentuato le carenze strutturali che affliggono il sistema scolastico;

durante l'esame del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, recante misure urgenti sulla regolare conclusione e l'ordinato avvio dell'anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato, Forza Italia, nell'ambito delle misure a sostegno delle realtà sociali gravemente colpite, sotto il profilo economico e finanziario, dalle conseguenze dell'emergenza coronavirus, ha presentato numerosi emendamenti a sostegno del mondo della scuola volti a prevedere: un contributo straordinario una tantum per le scuole pubbliche paritarie del Sistema nazionale di istruzione; la detraibilità delle spese sostenute per il servizio scolastico fruito nell'anno 2020 presso le stesse scuole; l'istituzione di un fondo da destinare alle scuole paritarie per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d'uso, dispositivi digitali individuali utili per la didattica a distanza;

le scuole paritarie sono attualmente quasi 13.000 e accolgono quasi 900.000 alunni;

se si superassero steccati ideologici anacronistici e si guardasse alla realtà dei problemi che oggi affliggono la scuola in generale, e con essa le scuole paritarie nel nostro Paese, questo patrimonio porterebbe importanti opportunità al sistema scolastico italiano;

se, ad esempio, come più volte sostenuto da Forza Italia, lo Stato si adeguasse ai parametri (e ai richiami) europei e attuasse il costo standard per studente potrebbe persino risparmiare significativamente sulla spesa scolastica globale;

i genitori degli alunni delle scuole pubbliche paritarie (che fanno risparmiare lo Stato per l'istruzione dei loro figli e che, pagando le tasse, sostengono anche la sanificazione delle scuole statali) stanno patendo la crisi economica come tutti gli italiani e molti in questo particolare momento non riescono a far fronte alle spese di istruzione;

tutelare le scuole paritarie significa tutelare famiglie che molto spesso scelgono di fare rinunce pur di garantire ai propri figli la libertà di scelta educativa così come sancito dalla nostra Costituzione;

lo Stato, così come originariamente sostenuto dai padri costituenti, dovrebbe porsi come l'istituzione che agevola la libera iniziativa;

in questo quadro, l'articolo 33 della Costituzione, che al quarto comma stabilisce che "La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni delle scuole statali", è in questi ultimi anni sempre più disatteso;

lo conferma anche l'atteggiamento del Governo, che non si prende la responsabilità di agevolare l'assunzione di coloro che negli ultimi anni, pur essendo in possesso del diploma magistrale e avendo prestato il loro insegnamento presso le scuole paritarie, sono esclusi dalle graduatorie ad esaurimento per l'inserimento in ruolo;

l'adunanza plenaria del Consiglio di Stato, con le sentenze n. 4 e n. 5 del 2019, ha deliberato infatti che coloro che sono in possesso del diploma magistrale e hanno concluso gli anni di studio entro il 2001/2002, sono fuori dalle graduatorie ad esaurimento;

in base all'accordo di maggioranza raggiunto nei giorni scorsi sembrerebbe che il concorso straordinario per l'assunzione dei precari sarà differito presumibilmente a dopo l'estate, determinando ancora una volta un avvio dell'anno scolastico con un quarto dei docenti nella condizione di precari, l'avvicendamento di supplenti ed enormi disagi per le famiglie e gli alunni;

il concorso dovrebbe svolgersi con procedure e impostazione diverse basate su una prova scritta con domande a risposta aperta in luogo dei quiz inizialmente previsti, a cui seguiranno la formazione e la prova orale selettiva;

tale procedura, se confermata, genererà un inevitabile allungamento dei tempi, in un momento in cui il Paese necessiterebbe di un sistema snello e veloce in grado di garantire un avvio e una conduzione sereni del nuovo anno scolastico;

in attesa dello svolgimento del concorso, si dovrebbe procedere con l'aggiornamento delle graduatorie d'istituto e l'assunzione a tempo determinato, dal 1° settembre 2020, di 32.000 precari che saranno immessi in ruolo, quando la situazione emergenziale lo renderà possibile, solo dopo la selezione con la procedura menzionata (prova scritta, formazione, colloquio finale e assunzione retrodatata);

il Governo continua ad assumere iniziative senza un previo confronto con le parti sociali e senza tener conto delle proposte provenienti dalle forze di opposizione in Parlamento, ma soprattutto non prestando la dovuta attenzione alle istanze provenienti dal mondo della scuola,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda assumere per consentire un sereno e ordinato avvio anche alle scuole pubbliche paritarie e se non intenda adoperarsi affinché le procedure selettive per l'immissione in ruolo dei docenti sia garantita a tutti coloro che hanno lo stesso titolo senza distinzioni sul piano formativo per aver prestato servizio nelle scuole statali o in quelle pubbliche paritarie;

quali iniziative intenda assumere per garantire ai precari della scuola una prospettiva di lungo termine che porti a stabilizzare i docenti e a garantire una continuità didattica più che mai necessaria in questo momento di crisi;

se non ritenga di assumere urgenti iniziative per garantire agli studenti un supporto ed un sostegno psicologico adeguato, anche prevedendo l'istituzione di una figura ad hoc che possa fornire un supporto alle fragilità derivanti dalla presente emergenza.

(3-01621)

Senato della Repubblica

Giovedì 28 maggio 2020

La seduta è iniziata alle 9:38.

PRESIDENTE. Il senatore Moles ha facoltà di illustrare l'interrogazione 3-01621 sulle criticità che interessano le scuole paritarie e il personale della scuola, per tre minuti.

MOLES (FIBP-UDC). Signor Ministro, benvenuta. La interroghiamo in realtà sui macrotemi del decreto-legge sulla scuola, che oggi pomeriggio provvederemo a votare con voto di fiducia, perché sia durante l'esame in Commissione sia nei passaggi successivi non hanno avuto risposte.

In particolare, come Forza Italia, ma con l'intero centrodestra, avevamo presentato tutta una serie di emendamenti a sostegno del mondo della scuola, prevedendo un sostegno straordinario per le scuole pubbliche e paritarie o la detraibilità delle spese sostenute presso le stesse.

Le ricordo, signor Ministro, che le scuole statali e paritarie sono quasi 13.000, con più di 900.000 alunni, ma abbiamo proposto anche una selezione per titoli e servizi per le migliaia di docenti precari, come anche tante altre possibili soluzioni alle varie questioni annose relative alla scuola, come quella dei dirigenti scolastici, gli ATA, i diplomati magistrali e altri.

Purtroppo nulla di tutto questo è stato preso in considerazione da lei, dal Governo e dalla maggioranza, anzi è stato tutto bocciato. Tante problematiche non hanno trovato soluzione e, quindi, ci rammarichiamo assolutamente del fatto che il Governo continui ad assumere iniziative senza confronto, soprattutto con i mondi interessati, certamente con le parti sociali, ma anche con le forze di opposizione in Parlamento, né senza prestare ascolto alle istanze provenienti dal mondo della scuola.

A prescindere dai contenuti del decreto-legge sulla scuola, che in realtà - per quanto ci riguarda - è assolutamente insufficiente, la interroghiamo quindi per sapere se intenda assumere iniziative per consentire un sereno e ordinato avvio delle scuole, pubbliche e paritarie; per sapere - ad esempio - anche per la serenità di tutti, delle famiglie e degli studenti, quale sarà la data da lei stabilita per lo svolgimento degli esami finali; se intenda adoperarsi affinché le procedure selettive per l'immissione in ruolo dei docenti sia garantita a tutti, anche a coloro i quali hanno prestato e prestano servizio nelle scuole pubbliche e paritarie; quali iniziative - se intende assumerle - per garantire ai precari della scuola una prospettiva di lungo termine, che porti alla stabilizzazione dei docenti, in modo tale da garantire finalmente la continuità didattica; infine, se non ritenga di assumere urgenti iniziative per garantire agli studenti un supporto e un sostegno psicologico adeguato, anche prevedendo l'istituzione di una figura ad hoc, che possa fornire un supporto alle fragilità e alle difficoltà derivate dall'attuale emergenza. (Applausi).

PRESIDENTE. Il ministro dell'istruzione, onorevole Azzolina, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

AZZOLINA, ministro dell'istruzione. Senatore Moles, condivido pienamente con lei l'esigenza di assicurare la continuità didattica a tutti gli studenti. Sono parimenti condivisibili le legittime aspirazioni dei docenti precari ad accedere al ruolo di insegnanti.

Anche avendo a mente questi prioritari obiettivi, lo scorso 28 aprile il Ministro ha bandito quattro procedure concorsuali per la copertura di ben 61.863 posti, comuni e di sostegno, su tutto il territorio nazionale, di cui 12.863 nelle scuole dell'infanzia e primaria, 25.000 nella scuola secondaria, con il concorso ordinario, e 24.000 posti per docenti della scuola secondaria da coprire con specifica procedura straordinaria, riservata proprio ai precari con almeno tre annualità di servizio nelle istituzioni scolastiche statali.

Con riguardo invece al personale docente delle scuole paritarie, è opportuno ricordare che esso potrà partecipare, ove abbia maturato il prescritto requisito di servizio minimo, alla procedura straordinaria finalizzata all'acquisizione dell'abilitazione all'insegnamento, ferma restando però la possibilità di prendere parte al concorso ordinario, anche ai fini dell'immissione in ruolo, se in possesso dei requisiti previsti dal bando. Inoltre, l'articolo 230 del recente decreto rilancio ha incrementato di ben 16.000 unità i posti già previsti dai suddetti concorsi.

Abbiamo avviato dunque procedure per assumere quasi 80.000 docenti. Vogliamo ridurre il precariato per dare più stabilità alla scuola e vogliamo farlo attraverso concorsi regolari e selettivi. Anche per questo, in fase di conversione del decreto-legge n. 22 del 2020 in discussione oggi in Aula al Senato, con un emendamento già approvato in Commissione abbiamo modificato, sulla base di un accordo di maggioranza, la modalità di svolgimento della prova d'esame del concorso straordinario, eliminando i cosiddetti quiz a crocette previsti dal decreto scuola dello scorso dicembre e sostituendoli con quesiti a risposta aperta.

In merito invece alla richiesta di iniziative volte a garantire agli studenti un supporto e un sostegno psicologico adeguato in tale fase emergenziale, posso già rassicurarla: sono state avviate specifiche iniziative con la task force per le emergenze educative del Ministero, tra le quali le segnalo un servizio online per il supporto psicologico alle famiglie, agli studenti e ai docenti nell'affrontare il difficile momento di emergenza, la predisposizione di un'équipe di psicologi dell'età evolutiva che è in ascolto di giovani, docenti e famiglie, per garantire anche a distanza il servizio dello sportello d'ascolto. (Applausi).

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica il senatore Moles, per due minuti.

MOLES (FIBP-UDC). Signor Ministro, la ringrazio, ma mi consenta di dire che non sono soddisfatto delle sue risposte, perché in realtà non mi fido e non ci fidiamo più. Ne abbiamo sentite tante: chiusura scuola sì, chiusura scuola no; ad aprile gli studenti saranno tutti promossi, a maggio si potrà anche bocciare; le lezioni a settembre potranno essere metà a scuola e metà a casa. Non insisto sugli imbuti da riempire e non riempire, perché lì c'è stata una confusione tra la Montessori e l'imbuto di Norimberga. Però c'è un po' di confusione, quindi mi consenta di non fidarmi di quello che lei ha detto.

Anche lei, signor Ministro, annunciava a gran voce la stabilizzazione secondo titoli e servizio e lei sa bene che questa mediazione del concorso straordinario dei precari non serve a sciogliere il problema dei precari, soprattutto non servirà a garantire la continuità didattica: a settembre ci troveremo con 200.000 cattedre scoperte. Sulla didattica a distanza non aggiungo altro, perché già sono intervenuti in molti; poi ci sono i docenti di sostegno esclusi dalle paritarie e così via.

Concludo con una citazione: «Se un docente affronta una selezione e fa un corso che dura un anno, non si capisce perché poi bisogna fargli fare altro per passare di ruolo. È come se fosse un concorso a tutti gli effetti». Queste, signor Ministro, sono parole sue del 6 settembre del 2019, non di tanti anni fa.

Purtroppo - e mi dispiace sinceramente - lei è riuscita in un'impresa quasi impossibile: unire tutti contro di lei e contro le sue decisioni (sindacati, docenti, dirigenti, personale ATA, famiglie, studenti). Le ricordo, signor Ministro, che la scuola ha bisogno di credibilità e di serietà. E la credibilità è come la verginità: è facile da perdere, difficile da mantenere, ma impossibile da recuperare, signor Ministro. (Applausi).

La seduta è stata sospesa alle 11:15.

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