Camera dei Deputati - Mozioni n. 1-00350,  n. 1-00352 e  n. 1-00353 concernenti iniziative volte alla promozione di un'indagine internazionale sulle origini dell'epidemia da COVID-19 e di indirizzi unitari nell'ambito dell' Unione europea per la gestione delle emergenze epidemiologiche. DISCUSSIONE e CONCLUSIONE

Camera dei Deputati - Discussione delle mozioni n. 1-00350,  n. 1-00352 e  n. 1-00353 concernenti iniziative volte alla promozione di un'indagine internazionale sulle origini dell'epidemia da COVID-19 e di indirizzi unitari nell'ambito dell'Unione europea per la gestione delle emergenze epidemiologiche

(Discussione e rinvio)

Nella seduta del 3 agosto 2020, l’Aula ha iniziato la discussione delle mozioni in titolo.

Il presidente, ha ricordato che l'ordine del giorno reca la discussione delle mozioni Formentini ed altri n. 1-00350 (Nuova formulazione), Rampelli ed altri n. 1-00352 e Valentini ed altri n. 1-00353 concernenti iniziative volte alla promozione di un'indagine internazionale sulle origini dell'epidemia da COVID-19 e di indirizzi unitari nell'ambito dell'Unione europea per la gestione delle emergenze epidemiologiche.

Inoltre, ha avvertito che è stata presentata la mozione Cabras, Migliore, Palazzotto, Quartapelle Procopio ed altri n. 1-00374 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, è stata svolta congiuntamente.

Tra gli interventi che si sono svolti in sede di discussione sulle linee generali si segnalano i seguenti:

L’On. Formentini (LEGA) ha illustrato la sua mozione n. 1-00350 e ha fatto notare che la crisi epidemiologica mondiale determinata dal COVID-19 ha dimostrato come, di fronte alle emergenze che coinvolgono la propria sicurezza nazionale, gli Stati tendano ad assumere misure unilaterali per minimizzare i danni, misure che spesso si riverberano negativamente su altri Paesi.

Alcuni Stati, più di altri, hanno improntato la loro condotta una certa opacità e mancanza di collaborazione, come l'Organizzazione mondiale della sanità. Certi Stati hanno esercitato pressioni nei confronti di altri non appena, a scopo preventivo, questi ultimi avevano adottato misure di limitazione della mobilità delle persone provenienti dai Paesi ove l'emergenza aveva assunto già una considerevole gravità, ovviamente per tentare di rimuovere le limitazioni.

L’Unione europea è stata poco incisiva, dimostrando i limiti dell'attuale processo di integrazione in costanza di crisi. In Europa è mancata persino la possibilità di confrontare i dati relativi alla diffusione del contagio, dal momento che ciascuno Stato membro ha utilizzato parametri e metodi diversi. Il fallimento è stato complessivo: né dall'Organizzazione mondiale della sanità, né dalle autorità europee sono giunte indicazioni univoche a cui gli Stati membri potessero attenersi.

La proposta tende ad impegnare il Governo in primo luogo ad assumere nelle sedi internazionali competenti, anche in raccordo con gli alleati del nostro Paese, rispetto a tutte le iniziative utili alla promozione di un'indagine internazionale sulle origini dell'epidemia da COVID-19, affinché si accertino in particolare la dinamica degli eventi e le eventuali responsabilità dei singoli Paesi coinvolti e della stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, sotto il profilo della tempestiva comunicazione dei fatti accertati, verso la comunità internazionale e della congruità delle poche misure raccomandate. Si chiede inoltre al Governo di aprire un contenzioso con la Cina presso la Corte di giustizia internazionale, ai sensi dell'articolo 36, comma 2, lettere c) e d) dello Statuto della Corte medesima, contribuire alla prevenzione della diffusione globale di un'epidemia al suo inizio costituisce un impegno internazionale. Ha chiesto altresì che venga avviata in sede europea una riflessione sulle cause della mancanza di un indirizzo unitario dell'UE in materia di gestione delle emergenze epidemiologiche, con l'obiettivo di pervenire quantomeno all'elaborazione di linee guida comuni a cui attenersi in futuro. Ha ritenuto, infine, che anche questa circostanza offra al Governo di confermare, senza incertezze, l'appartenenza dell'Italia all'Alleanza atlantica come comunità di democrazie, prima ancora che patto di mutua difesa.

L’on. Mollicone (FDI) ha ricordato che c’è una parte del MoVimento 5 Stelle che accarezza apertamente simpatie filocinesi e che ha sostenuto la Via della Seta, che sembrava dovesse essere la soluzione a tutti i problemi economici dell'Italia, dell'Europa e del mondo occidentale, per poi scoprire che non era altro, come poi denunciato dai servizi italiani al Copasir, che uno strumento per la Cina per aggredire economicamente e finanziariamente e penetrare, attraverso la Via della Seta, sia in Italia sia in Europa. Ha fatto presente che Fratelli d'Italia è stata l'unica forza politica che ha denunciato da subito i pericoli e i rischi della Via della Seta come operazione geopolitica di penetrazione nel tessuto economico e anche geografico, visto che tra i vari accordi c'è anche quello del corridoio diplomatico-commerciale, per cui quando sbarca nel porto di Trieste della merce cinese questa può essere caricata su camion che hanno una sorta di lasciapassare diplomatico fino in Europa.

L’on. De Maria (PD) ha fatto presente che nella mozione che il gruppo del Partito Democratico ha messo a punto con gli altri gruppi di maggioranza si dice che l'Italia deve essere sempre di più protagonista di un'azione di cooperazione multilaterale in campo sanitario che riguardi questa fase di emergenza e che, oltre l'emergenza, faccia sì che tutti i Paesi ed anche i Paesi in via di sviluppo si possano dotare di un solido sistema sanitario. Inoltre si chiede all'Italia di attivarsi in sede ONU per mettere in campo una grande alleanza internazionale nella ricerca sul vaccino e per lo sviluppo di strumenti diagnostici e di trattamenti terapeutici per il COVID-19, da mettere davvero a disposizione di tutti.

L’On. Billi (LEGA) ha ricordato ancora una volta sono 116 i Paesi che richiedono un’indagine internazionale sull'origine della pandemia. Dal nostro Governo, si aspetta molta più forza nel pretendere dalla Cina verità e giustizia, ad esempio sul 5G, sul golden power, passando poi per il caso di Hong Kong; così, con il suo gruppo Lega, hanno chiesto maggior sicurezza e chiarezza nei rapporti con Pechino.

Ha ribadito che l'Italia deve stare fuori dal 5G cinese, in quanto non si può accettare che infrastrutture fondamentali per la sicurezza siano nelle mani di una potenza straniera sempre più aggressiva e ostile nei confronti dell'Occidente.

Per quanto riguarda la politica interna, la politica qui in Italia, sul MES, le discussioni che ci sono state all'interno della maggioranza e nel Governo sul MES e che ci sono tutt'oggi, su Autostrade, ha sottolineato come l'attuale maggioranza qui in Parlamento sia irrimediabilmente spaccata.

Avviandosi alla conclusione ha affermato “…Non è che forse volete svendere il Paese a chi vi permetterà di mantenere il potere e, quindi, ai Paesi del Nord Europa, alle lobby internazionali e alla Cina…”

La sottosegretaria di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale Emanuela Claudia Del Re ha evidenziato che c’è bisogno di una maggiore azione sul piano della cooperazione internazionale. Ha ricordato che l’Italia, fin dall'origine della crisi, ha promosso a tutti i livelli, in particolare in ambito ONU, G20, G7 e nell'Unione Europea la costruzione di una strategia globale, concertata, multilaterale e multidimensionale, raggiungendo e contribuendo a raggiungere importanti e tangibili risultati, grazie ai quali è stata aperta la strada verso il rafforzamento della cooperazione internazionale anche in termini finanziari.

L'Italia è stata pienamente e responsabilmente impegnata nella risposta globale al COVID-19. La costruzione di una strategia globale e su più fronti è stata e continua ad essere la priorità del Governo nella sua azione di politica estera e di cooperazione internazionale. Come risultato tangibile di tale azione, l’Italia è oggi nel gruppo ristretto di Paesi che sta guidando il coordinamento della risposta globale al COVID-19.

Ha evidenziato che l’Italia è stato il primo Paese a promuovere apertamente un'alleanza internazionale per il vaccino COVID-19, che è stata promossa proprio dal Ministro Di Maio in occasione della ministeriale esteri G7 del 25 marzo scorso. Questa proposta è confluita poi con successo nella costituzione dell’acceleratore ACT, Access to COVID-19 Tools, che è una piattaforma di collaborazione globale sul vaccino e sugli altri trattamenti terapeutici e diagnostici.

Inoltre è stata tra i primissimi Paesi al mondo ad annunciare un importante contributo per garantire che il vaccino sia un bene pubblico globale.

Ha proseguito ricordando che hanno istituito, in accordo con il Ministro Di Maio, un tavolo proprio intitolato Tavolo COVID-19, che è un tavolo interistituzionale per meglio coordinare la risposta italiana alla strategia globale contro la pandemia e concentrarci in particolare anche sulla prevenzione, che è un elemento assolutamente fondamentale che questa fase storica ci richiede.

Infine il seguito della discussione è stato rinviato ad altra seduta.

Camera dei Deputati

Mercoledì 5 agosto 2020

Seguito della discussione delle mozioni Formentini ed altri n. 1-00350, Rampelli ed altri n. 1-00352, Valentini ed altri n. 1-00353 e Cabras, Migliore, Palazzotto, Quartapelle Procopio ed altri n. 1-00374 concernenti iniziative volte alla promozione di un'indagine internazionale sulle origini dell'epidemia da COVID-19 e di indirizzi unitari nell'ambito dell'Unione europea per la gestione delle emergenze epidemiologiche

(Seguito e conclusione)

(Mozioni)

Nella seduta di mercoledì 5 agosto la Camera ha proseguito l’esame delle mozioni in oggetto.

Sono state respinte le mozioni Formentini ed altri n. 1-00350 (Nuova formulazione), Rampelli ed altri n. 1-00352.

L’Aula ha approvato la mozione Valentini ed altri n. 1-00353 e la mozione Cabras, Migliore, Palazzotto, Quartapelle Procopio ed altri n. 1-00374.

In sede di dichiarazioni di voto, si segnalano seguenti interventi di interesse:

L’On. Fornaro (LEU), annunciando il voto favorevole alla mozione a prima firma Cabras, ha richiamato ad un ruolo maggiore dell'Europa, un'Europa più protagonista nel coordinamento degli Stati membri, a partire dal rafforzamento della sanità pubblica.

L’On. Migliore (IV), ha espresso il voto favorevole alla mozione Cabras e altri, di cui è firmatario.

Ha sottolineato che si hanno a disposizione senza condizioni 37 miliardi del MES che devono essere utilizzati dal nostro Paese per mettere in sicurezza il sistema sanitario.

L’On. Sgarbi (M-NI-USEI-C!-AC) ha affermato:” … c'è un comitato tecnico-scientifico, in cui non c'è quasi nessun esperto della materia, che dà ordini al Governo che obbedisce e non li tiene come posizioni, opinioni o consulenza, per cui quel comitato è stabilito, ma come ordini esecutivi per le regole che si danno volta volta sugli aerei, sui treni. Il CTS è stato fondamentale nella marcia indietro sull'apertura dei treni che corrisponderebbe a quella degli aerei. Abbiamo gli aerei senza distanza e i treni che invece hanno una distanza stabilita dopo che era stata improvvisamente dimenticata …”

L’On. Rampelli (FDI), nel suo intervento ha voluto sottolineare che la Cina, dal punto di vista dello sfruttamento delle risorse ambientali, dal punto di vista della causa delle alterazioni climatiche che produce, è il primo Paese al mondo che emette anidride carbonica in atmosfera, seguito dagli Stati Uniti d'America, è il Paese che realizza, dighe, accende centrali a carbone, mentre in tutto il mondo occidentale si spengono per investire sulle energie alternative.

L’on. Quartapelle Procopio (PD), ha proposto, in vista della Presidenza italiana del G20, di rafforzare tutte le iniziative di cooperazione e di prevenzione di questa o di altre pandemie e di fare del ruolo italiano una guida in questo senso, è importante che l'Italia, insieme agli altri Paesi membri dell'OMS, avvii un accertamento internazionale per fare luce sulla gestione del Coronavirus da parte della comunità internazionale.

L’On. Valentini (FI), ha sottolineato che si deve evitare il blocco delle esportazioni di medicinali, il cui effetto sarebbe restringere l'accesso al vaccino, fare aumentare i prezzi e abbandonare i Paesi più poveri al loro destino.

L’On. Picchi (LEGA), ha sottolineato che il suo gruppo guarda verso la sicurezza alimentare e la tutela ambientale: questo fa sì che si debba aprire una seria discussione non solo nei rapporti bilaterali tra Italia e Cina, ma tra gli enti multilaterali di cui l'Italia fa parte e la Cina stessa. Altro tema è la sovranità dei dati: non è possibile pensare che, in nome del 5G si possa svendere la privacy e la sicurezza dei cittadini al Governo cinese.

L’On. Cabras (M5S), ha ricordato che l'Italia è un modello, a livello mondiale, di copertura sanitaria universale. Si possono esercitare tante critiche nei confronti dell'Organizzazione mondiale della sanità, ma è l'unica con la quale collaborare. L'Italia sarà Presidente di turno del G20 l'anno prossimo e sarà quella la sede in cui esercitare una collaborazione con tutti i principali Paesi coinvolti in questa vicenda mondiale.

MOZIONI APPROVATE

La Camera,

premesso che:

la crisi epidemica da COVID-19 ha messo ancora più in luce la stretta interdipendenza fra gli Stati, in particolare nei settori sanitario e farmaceutico, ed è già costata la vita a migliaia di persone, con conseguenze e danni irreparabili anche sul versante economico e sociale;

un'interdipendenza a livello globale che richiede una maggiore capacità, da parte delle leadership nazionali e degli organismi sovranazionali, di assumere decisioni comuni, trasparenti e tempestive, sulla base di scambi di informazioni, dialogo e cooperazione;

sin dall'inizio della pandemia il nostro Paese ha segnalato, nelle sedi europee e internazionali, la necessità di rafforzare la solidarietà e la leadership globale per gestire l'emergenza con soluzioni a lungo termine;

una recente inchiesta sull'origine della pandemia dell'agenzia Associated Press ha rivelato che la Cina avrebbe inviato in ritardo i dati iniziali su COVID-19 all'Organizzazione mondiale della sanità, rallentando in tal modo indicazioni chiare agli Stati per prepararsi a contenere tempestivamente l'espandersi del Coronavirus;

secondo tale inchiesta, resa nota alla stampa italiana il 2 giugno 2020, la ricerca del genoma era cominciata a fine dicembre 2019 e le mappature a gennaio 2020, ma il rilascio delle informazioni non sarebbe stato tempestivo, in quanto gli scienziati hanno dovuto aspettare l'approvazione delle autorità sanitarie della Repubblica popolare cinese, in base alla legge che impedisce ai laboratori di condurre esperimenti su virus potenzialmente letali senza l'approvazione delle medesime autorità nazionali; i risultati dei laboratori cinesi sono stati pubblicati solo l'11 gennaio 2020, mentre casi di polmonite anomala a Wuhan, non segnalati, si erano sviluppati nelle settimane precedenti;

l'Organizzazione mondiale della sanità non è riuscita a comunicare nei tempi utili un quadro sanitario circa le diagnosi di laboratorio, sul genoma del virus, sui primi pazienti contagiati, sulla distribuzione geografica e sulla sua curva epidemica. Quando si impennò la curva di contagi a Wuhan, nonostante la situazione apparisse sempre più grave anche per le autorità cinesi, il disappunto dei funzionari dell'Organizzazione mondiale della sanità per le insufficienti informazioni è emerso dalle stesse dichiarazioni del direttore delle emergenze della medesima Organizzazione, Michael Ryan, il quale lamentava scarsa collaborazione e mancanza di dati; Maria van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico sul COVID-19 dell'Organizzazione mondiale della sanità, ha dichiarato: «stiamo procedendo con informazioni minime, chiaramente non è abbastanza per una pianificazione appropriata»;

l'operatività tardiva dell'Organizzazione mondiale della sanità, motivata anche dalla necessità di assicurarsi le informazioni seppure in grave ritardo, va aggiunta a una sorta di sua impotenza, in quanto l'Organizzazione mondiale non possiede poteri ispettivi e di indagine in forma indipendente all'interno dei Paesi membri;

il 18 maggio 2020 è stata presentata a Ginevra, durante il corso della 73ma edizione della World health Assembly, l'organo decisionale dell'Organizzazione mondiale della sanità, una risoluzione dell'Unione europea, sottoscritta da 116 Paesi, inclusi i 27 Paesi membri e la Russia, con la richiesta di istituire un'inchiesta indipendente, comprensiva e imparziale sulle origini del Coronavirus; tale proposta, secondo la Commissione europea, «definisce il modo in cui dovrebbe essere la risposta coordinata a livello internazionale riguardo alla diffusione del Coronavirus con una migliore comprensione delle circostanze che hanno permesso a questa pandemia di svilupparsi, ma anche riconosce la necessità per tutti i Paesi di avere un accesso tempestivo, senza ostacoli, a strumenti diagnostici, alle terapie, ai medicinali e ai vaccini»;

l'Assemblea dell'Organizzazione mondiale della sanità in sede plenaria ha approvato la risoluzione che prevede l'accordo di «avviare al momento opportuno e in consultazione con gli Stati membri un processo graduale di valutazione imparziale, indipendente e globale della risposta sanitaria coordinata dall'Organizzazione mondiale della sanità» nella crisi del Coronavirus, anche allo scopo di formulare raccomandazioni per migliorare la prevenzione globale e la capacità di risposta attraverso un «rafforzamento appropriato del programma di emergenza sanitaria dell'Organizzazione mondiale della sanità», esortando gli Stati membri a «fornire finanziamenti sostenibili all'Organizzazione mondiale della sanità per garantire che possa rispondere pienamente alle necessità di salute pubblica nella risposta globale al Coronavirus»;

la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato il suo sostegno a una commissione di indagine internazionale in seno alle Nazioni Unite, affermando che «sarà necessario lavorare sulla trasparenza dopo la crisi»; l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha affermato che «occorre guardare in modo indipendente a ciò che è accaduto» distanti «dal campo di battaglia tra Cina e Stati Uniti, che si biasimano gli uni con gli altri per quanto accaduto», in un gioco al rialzo di accuse «che ha solo esacerbato la loro rivalità»;

occorre, dunque, lavorare per ridurre la tendenza ad esasperare le diffidenze e le reciproche assertività delle due superpotenze, ciascuna in funzione delle proprie esigenze di politica interna, in favore di una collaborazione fra gli Stati per assicurare cure e vaccini efficaci per il bene dei cittadini a livello globale;

la risoluzione del Parlamento europeo, adottata il 17 aprile 2020 («sull'azione coordinata dell'Unione europea per combattere la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze»), in considerazione della tragica diffusione globale ed europea del COVID-19, impegna gli Stati membri, tra le altre misure, a rafforzare le competenze comunitarie in materia di sanità, compreso il reinserimento delle catene di approvvigionamento all'interno dell'Unione europea, con la produzione europea di prodotti chiave quali medicinali, ingredienti farmaceutici, dispositivi medici e attrezzature, sviluppando altresì protocolli condivisi in caso di crisi, con meccanismi di risposta comune e coordinata alle crisi sanitarie a livello europeo;

sono particolarmente rilevanti, nell'ambito dei tre pilastri del Next Generation Eu della Commissione europea, i nuovi programmi sanitari: EU4Health, operativo dal 1o gennaio 2021, volto a rafforzare con nuove risorse la sicurezza sanitaria, e il potenziamento del meccanismo di protezione civile europeo per prepararsi a rispondere a future crisi: programmi dall'impatto rilevante sul rafforzamento anche del sistema sanitario nazionale,

impegna il Governo:

1) a sostenere le proposte europee di accertamento dell'origine del COVID-19, allo scopo di approfondire le ricerche sul genoma del virus e le cause della pandemia, per favorire attività di scambio di informazioni, improntate alla trasparenza, alla cooperazione e alla ricerca di soluzioni globali per contrastare il virus, rafforzando e migliorando, altresì, il ruolo centrale dell'Organizzazione mondiale della sanità e la collaborazione fra gli scienziati e le autorità sanitarie a livello globale nella lotta alla crisi pandemica;

2) ad attivarsi per migliorare e potenziare le risposte coordinate dell'Unione europea, volte a riconquistare una sovranità tecnologica ed economica dell'Unione europea sui mercati mondiali, a partire dalla gestione comune della crisi pandemica, con tempi maggiormente tempestivi, in favore di misure incentivanti e rafforzate in relazione a tutte le componenti della gestione e della prevenzione delle crisi sanitarie e delle catastrofi, garantendo, oltre alle comuni scorte di attrezzature, materiali, medicinali, diagnostica e vaccini, anche programmi di ricerca e innovazione scientifica per la lotta contro il COVID-19 e il pericolo di eventuali future crisi sanitarie, per sviluppare una risposta comune, coordinata ed efficace a livello europeo;

3) a sostenere, anche nelle competenti sedi internazionali, la necessità di mettere in comune la ricerca per lo sviluppo di un vaccino anti COVID-19 sicuro ed efficace, da considerarsi quale bene pubblico globale e accessibile a tutti.

(1-00353) 
(Testo modificato nel corso della seduta) «Valentini, Gelmini, Orsini, Carfagna, Bergamini, Biancofiore, Cappellacci, Fitzgerald Nissoli, Napoli».

  

 

La Camera,

premesso che:

la salute, in quanto prerequisito per una crescita sostenibile ed inclusiva, rappresenta uno degli obiettivi cardine dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile;

la crisi del Coronavirus ha mostrato la profonda interconnessione tra le aree del pianeta e tra tutti i membri della comunità internazionale degli Stati, tra risposta locale e risposta globale, tra strategie microregionali e dinamiche sovranazionali;

la cooperazione multilaterale in campo sanitario, in cui il nostro Paese si spende con convinzione da anni, alla luce della tragedia rappresentata dalla pandemia da Coronavirus, che ancora impegna tutta la comunità internazionale, rappresenta un pilastro della politica estera dell'Italia, che si impegna soprattutto per il rafforzamento dei sistemi sanitari dei Paesi meno attrezzati, per la protezione da rischi finanziari, l'accesso sicuro, efficace, di qualità e a prezzi accessibili ai servizi essenziali di assistenza sanitaria;

l'Italia vanta, infatti, una specifica tradizione di attenzione ai temi della copertura sanitaria universale, a partire dalla fondazione, nel 2001, in occasione della presidenza di turno del G8, del Fondo globale per la lotta contro le tre pandemie – aids, malaria e tubercolosi – cui ha destinato complessivamente risorse per 1,17 miliardi di dollari, collocandosi tra i primi 10 Paesi donatori al mondo;

in linea con l'impegno assunto dal Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte al summit G7 di Biarritz, l'Italia ha stanziato 161 milioni di euro per i prossimi tre anni, elevando del 16 per cento l'incremento del contributo italiano per sconfiggere aids, tubercolosi e malaria prima del 2030;

in vista della presidenza di turno del G20, che avrà inizio a dicembre 2020, l'Italia punta adesso ad una ripresa sostenibile, giusta e resiliente in risposta agli enormi sacrifici sopportati dai cittadini italiani a causa della pandemia di Coronavirus;

la presidenza italiana sarà ispirata dalla convinzione che l'unico modo per superare questa crisi è di agire insieme attraverso una cooperazione multilaterale rafforzata, per evitare di mettere a rischio tutti gli sforzi e progressi. L'Italia lavorerà per una ripresa migliore, che includa un nuovo approccio sui temi dell'energia e della transizione verde, della trasformazione digitale, della finanza sostenibile e dell'occupazione, del ruolo delle donne e di una più equa distribuzione delle opportunità;

il taglio della spesa sanitaria nel nome dell'austerità e degli aggiustamenti strutturali ha impedito la creazione di sistemi sanitari forti e resilienti. Il G20 ha, come primo passo, deliberato recentemente di sospendere il pagamento del debito dei Paesi più poveri fino alla fine del 2020, con l'obiettivo di sostenerli ad affrontare la crisi sanitaria ed economica causata dalla pandemia di COVID-19;

l'Italia, uno dei Paesi al mondo maggiormente colpiti dal COVID-19, eserciterà la presidenza di turno del G20 nel 2021, che sarà un anno di ripensamento e di ricostruzione, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista dell'architettura e del coordinamento della salute pubblica mondiale;

la leadership italiana nella lotta contro le pandemie e per la salute globale potrà esprimersi in quella sede nella consapevolezza dell'importanza di sconfiggere il virus, soprattutto in Africa e nel sud dell'Asia per cui, insieme ai partner G7 e G20, occorrerà mobilitare nuove risorse ed attivare un coordinamento internazionale a tutto campo. In particolare, l'Italia potrà assumere un ruolo guida affinché il G20 consideri di estendere la moratoria sul servizio del debito estero dei Paesi più fragili;

in questa direzione merita tutto il possibile sostegno pluripartisan la proposta dell'Italia, di cui ha dato conto il Ministro Di Maio in occasione dell'audizione svolta il 16 aprile 2020 davanti alle Commissioni affari esteri di Camera e Senato, al Segretario generale dell'Onu di creare una grande alleanza internazionale per il vaccino contro il Coronavirus, affinché esso sia immediatamente disponibile a livello globale;

l'efficacia dell'azione del nostro Paese dipende fortemente dalla sua capacità di connettersi in modo virtuoso con la strategia messa in campo dall'Unione europea. Per l'Italia e per gli altri Stati membri è, pertanto, decisivo il ruolo di indirizzo e di sostegno che potrà essere esercitato dall'Unione europea, impegnata nell'elaborazione di una risposta comune alla pandemia, a partire dal rafforzamento della sanità pubblica e dall'attenuazione dell'impatto socio-economico. Elemento chiave della strategia dell'Unione europea è il finanziamento della ricerca e di progetti innovativi per trovare una cura efficace contro COVID-19. Lo stesso impegno europeo non potrà, tuttavia, essere risolutivo senza un efficace coordinamento a livello globale con gli altri organismi multilaterali;

è necessaria una collaborazione multisettoriale nella definizione delle politiche sanitarie, che coinvolga le comunità e la società civile e che metta al centro il rispetto della persona umana, dei suoi diritti e delle libertà fondamentali;

la collaborazione internazionale è cruciale anche per fronteggiare le conseguenze socio-economiche della pandemia. La cooperazione tra tutti gli attori globali, a partire dai maggiori organismi internazionali competenti in materia sanitaria, dovrà contemplare la condivisione libera e aperta dei dati ed investimenti per il monitoraggio delle malattie attraverso banche dati accessibili e gestite in base a regole certe e condivise;

a livello europeo, l'Unione sta accelerando e promuovendo la ricerca sul COVID-19, attraverso la mobilitazione di oltre 550 milioni di euro di fondi destinati allo sviluppo di progetti per trattamenti e vaccini attraverso il programma di ricerca dell'Unione europea «Orizzonte 2020» e l'impiego di fondi pubblici e privati destinati a terapie e diagnostica, con l'Iniziativa sui medicinali innovativi (Imi). Inoltre, insieme a vari partner, l'Unione europea ha varato un portale europeo dei dati sul COVID-19 per consentire la rapida raccolta e condivisione dei dati di ricerca disponibili;

in particolare, nell'ambito dell'elaborazione di una risposta globale alla pandemia, la Commissione europea ha promosso – insieme a Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno dell'Arabia Saudita, che detiene la presidenza del G20, Norvegia, Spagna e Regno Unito – un'iniziativa mondiale di raccolta fondi – la Risposta globale al Coronavirus – a partire dal 4 maggio 2020, che ha raccolto finora 9,8 miliardi di euro. Tale evento ha permesso di raccogliere 7,4 miliardi di euro da investire nella ricerca e nello sviluppo di vaccini, strumenti diagnostici e trattamenti efficaci contro il virus;

la Risposta globale al Coronavirus concretizza l'impegno assunto dai leader del G20, il 26 marzo 2020, per presentare un fronte unito contro la pandemia. In quest'ottica il 24 aprile 2020 l'Organizzazione mondiale della sanità e un gruppo di iniziatori operanti nel campo della salute hanno dato vita ad una collaborazione mondiale per accelerare lo sviluppo, la produzione e l'accesso equo nel mondo a strumenti contro il COVID-19 (Access to COVID-19 tools, Act), il cosiddetto «Act accelerator», lanciando, insieme, un appello alla mobilitazione;

il 18 maggio 2020 la 73ma Assemblea dell'Organizzazione mondiale della sanità ha approvato la risoluzione A73/CONF./1 Rev. 1, presentata da più di 120 Paesi per l'istituzione di un processo graduale di valutazione imparziale, indipendente e globale sulla gestione del Coronavirus da parte della comunità internazionale;

i lavori dell'inchiesta internazionale, volta a fare luce sulle modalità e sui tempi di circolazione delle informazioni da parte di Pechino e della stessa Organizzazione mondiale della sanità circa la diffusione dell'epidemia, sono stati anticipati da una inchiesta giornalistica dell’Associated press che ha smentito buona parte della narrativa complottista del Presidente Trump che ha accusato l'Organizzazione di essere filocinese, sospendendo ogni contributo finanziario da parte degli Stati Uniti,

impegna il Governo:

1) a promuovere l'assunzione da parte dell'Italia di un ruolo guida nella comunità internazionale, in particolare in tutte le sedi della cooperazione multilaterale in campo sanitario, per la tutela della salute globale e come perno delle politiche per uno sviluppo sostenibile, in linea con i principi dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite ed i relativi obiettivi dell'Agenda per il 2030;

2) ad adottare iniziative per rafforzare in tutte le opportune sedi internazionali, a livello sia multilaterale sia bilaterale, la cooperazione globale in materia sanitaria, promuovendo una sessione ad hoc nell'ambito della prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite, al fine di definire regole e impegni per un'efficace risposta globale alle pandemie attraverso una strategia di ampio respiro e non più solo emergenziale, con l'obiettivo ultimo di porre le basi affinché i singoli Paesi in via di sviluppo siano in grado di strutturare, in modo indipendente, un solido sistema sanitario;

3) a collaborare con l'Organizzazione mondiale della sanità ai fini dell'accertamento indipendente istituito il 18 maggio 2020 per fare luce sulla gestione del Coronavirus da parte della comunità internazionale;

4) con particolare riferimento alla sede europea, a promuovere la cooperazione, lo scambio di informazioni, il monitoraggio e il coordinamento tra gli Stati membri per consolidare l'elaborazione di una risposta comune alla pandemia di Coronavirus, a partire dal rafforzamento della sanità pubblica e dall'attenuazione dell'impatto socioeconomico del COVID-19 nell'Unione europea, attraverso la mobilitazione di tutti gli strumenti a disposizione per una risposta coordinata, solidale ed efficace nella gestione della crisi;

5) a farsi promotore, nel quadro politico dell'Unione europea, di tutte le necessarie iniziative volte a garantire l'implementazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 legati alla salute e dei rispettivi traguardi a livello comunitario, rafforzando a tal fine la collaborazione con le istituzioni dell'Unione europea e con gli Stati membri;

6) ad esplorare tutte le iniziative diplomatiche a sostegno di una proposta italiana in sede Onu per il lancio di una grande alleanza internazionale per il vaccino e per lo sviluppo di strumenti diagnostici e trattamenti terapeutici contro il Coronavirus;

7) ad assumere, pertanto, un ruolo attivo, in particolare nella sede dell'Organizzazione mondiale della sanità, a presidio della trasparenza decisionale nell'adozione di misure di contrasto alle emergenze sanitarie e dell'accessibilità per l'intera comunità internazionale di banche dati, piattaforme ed infrastrutture nel pieno rispetto del diritto umano alla diffusione del sapere scientifico;

8) a sostenere con convinzione, anche in vista della presidenza italiana nel 2021, un impegno dei Paesi G20 a rafforzare la cooperazione internazionale per la prevenzione di tutte le pandemie e per lo sviluppo di vaccini e di strumenti diagnostici e trattamenti terapeutici contro il Coronavirus;

9) ad adottare iniziative per prevedere modalità congrue di coinvolgimento a livello internazionale della società civile e del settore privato nell'elaborazione degli obiettivi e nelle maggiori scelte di carattere strategico in risposta alla pandemia, assicurando in particolare il rispetto del principio della parità di genere e delle pari opportunità.

(1-00374) «Cabras, Migliore, Palazzotto, Quartapelle Procopio, Fassino, Carelli, Boldrini, Colletti, Andrea Romano, Sabrina De Carlo, Schirò, Del Grosso, Di Stasio, Fantinati, Ehm, Emiliozzi, Grande, Olgiati, Romaniello, Siragusa, Suriano».
Contenuto pubblico

Allegati