Camera dei Deputati – 5-05401 – Interrogazione sull’entrata nel consiglio di amministrazione di Tim di Cassa depositi e prestiti e la dismissione di Open Fiber.

Camera dei Deputati – 5-05401 – Interrogazione a risposta in Commissione presentata il 24 Febbraio 2021.

Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

è notizia del 22 febbraio 2021 l'entrata di Cassa depositi e prestiti nel consiglio di amministrazione di Tim, nella quale è presente con il 9,98 per cento delle azioni, con un consigliere individuato nello stesso presidente di Cassa depositi e prestiti, Giovanni Gorni Tempini;

il rappresentante di Cassa depositi e prestiti in seno a consiglio di amministrazione di Tim aderirà alla lista di maggioranza espressa dall'attuale consiglio di amministrazione;

Cassa depositi e prestiti ha quindi escluso l'opzione di partecipare alla lista di minoranza in corsa per il consiglio di amministrazione di Tim e la cui scelta avrebbe invece conferito una autonoma personalità all'azione di Cassa depositi e prestiti;

Cassa depositi e prestiti detiene anche il 50 per cento delle quote di proprietà di Open Fiber, e nel corso del medesimo consiglio di amministrazione di ieri, ha deciso di lasciare cadere l'esercizio dell'opzione di acquisto sulla quota detenuta oggi da Enel in seno ad Open Fiber e oggetto di una trattativa di cessione ad un fondo estero per una consistenza compresa tra l'80 e il 100 per cento della quota detenuta da Enel;

non è stata data alcuna spiegazione ufficiale da parte di Cassa depositi e prestiti a sostegno di ambedue le scelte;

non risulta agli interroganti l'esistenza di alcun Piano industriale da parte di Cassa depositi e prestiti, la qual cosa denota mancanza di visione strategica;

il dossier sulla rete unica lasciato in eredità dal precedente Governo si è sviluppato in modo disordinato e secondo gli interroganti con forzature gravi dal punto di vista istituzionale, industriale e regolatorio;

risulta evidente il paradosso di una presenza dello Stato nelle quote azionarie dei due soggetti industriali, impegnati nel medesimo settore industriale e commerciale, in aperta concorrenza nella implementazione della rete di Tlc;

il paradosso diventa apertamente rischioso quando si intravede la ricostituzione di un regime di monopolio nel settore delle telecomunicazioni, con grave danno per il mercato, per la concorrenza e per i consumatori, una situazione aggravata dalla posizione subalterna del rappresentante di Cassa depositi e prestiti;

la rete unica, che si vorrebbe pubblica e non verticalmente integrata, è indispensabile per la crescita del Paese e la sua competitività;

ci si trova alle soglie delle valutazioni progettuali del Pnrr in sede di Next Generation EU, che proprio su digitale e green pone grandi aspettative, e non si vorrebbe che tali aspettative riguardassero anche, attraverso una malintesa definizione di dossier nazionale, azioni di sostegno non dovuto a società private che versano in situazioni di difficoltà industriale ed economico-finanziarie –:

quale sia la valutazione del Governo in ordine ad una situazione di evidente subalternità del singolo consigliere d'amministrazione di Cassa depositi e prestiti in seno al consiglio di amministrazione di Tim (in rappresentanza del risparmio postale italiano) rispetto alla nutrita componente facente capo alla società francese Vivendi, che sino ad ora non ha speso una sola parola per far sapere ai mercati quale sia il proprio punto di vista sul futuro della società di telecomunicazioni di cui detiene il pacchetto azionario principale e di cui si appresta ad esercitare il ruolo di primo azionista anche nella gestione operativa;

quale sia l'orientamento del Governo in relazione a quella che gli interroganti valutano come un'«imbarazzante» presenza dello Stato nelle due società, una pubblica ed una privata, in competizione tra loro e quale senso industriale, strategico e politico abbia quella che agli interroganti appare una indecisa e confusa condotta, considerate le circostanze a cui si sta assistendo da settimane, ovvero alla dismissione di una società della fibra come Open Fiber che rappresenta una storia di successo riconosciuta in Europa;

quale sia la strategia del Governo in ordine alla realizzazione di una rete in fibra, con architettura avanzata ed in linea con le aspirazioni di infrastruttura al servizio della Gigabit society: se quella di sostenere una società a controllo pubblico, come è oggi Open Fiber (che costruisce reti in fibra ottica) o appoggiare i disegni di una società privata come Tim.
(5-05401)

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