Camera dei Deputati – 5-05065 – Interrogazione sulle gravissime perdite economiche causate dalla pandemia nel settore aeroportuale e le previsioni critiche di Assoaeroporti per il 2020.

Camera dei Deputati – 5-05065 – Interrogazione a risposta in Commissione presentata il 24 Novembre 2020.

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

la pandemia sta causando gravissime perdite economiche del settore aeroportuale nazionale, con una riduzione dei passeggeri stimata tra il mese di settembre 2019 e il mese di settembre 2020 di circa il 70 per cento (corrispondente a circa 13 milioni di persone) e con circa 10.000 lavoratori aeroportuali in cassa integrazione in tutta Italia;

il sistema aeroportuale toscano non fa purtroppo eccezione. Gli scali di Firenze e Pisa hanno infatti registrato nel primo semestre dell'anno, secondo quanto comunicato da Roberto Naldi, amministratore delegato di Toscana Aeroporti, nel primo semestre dell'anno un calo di 9 milioni di fatturato e del 70 per cento di passeggeri rispetto all'esercizio precedente;

ad oggi, i circa 900 dipendenti di Toscana Aeroporti sono attualmente in cassa integrazione, senza considerare che lo sono anche i dipendenti dei subconcessionari (come ad esempio bar, negozi, ristoranti, autonoleggi) e delle numerose imprese che operano in aeroporto (compagnie aeree, cooperative di servizi);

lo stesso Roberto Naldi non ha escluso una prossima riduzione degli attuali livelli occupazionali ed ha recentemente dichiarato che «se a fine marzo, quando finisce la cassa integrazione, non verrà ampiamente prorogata, saremmo costretti a ridurre i posti di lavoro»;

le aspettative per i prossimi mesi non sono purtroppo incoraggianti: in tutta Europa si prevede, fino al febbraio 2021, il 55 per cento in meno di voli rispetto al 2019, ovvero 6 milioni di voli eliminati (dati Eurocontrol). In Italia, la situazione è ancora peggiore e secondo Assoaeroporti il 2020 rischia di chiudersi con un traffico tra i 50 e i 60 milioni di passeggeri contro i 193 milioni del 2019 e i 200 previsti prima del Covid;

in questo contesto va inoltre rimarcato come l'impatto economico derivante dalla pandemia sia stato inoltre aggravato dalle ingenti risorse che i gestori aeroportuali hanno dovuto investire per prevenire, contrastare e contenere la diffusione del virus presso i rispettivi siti;

altre nazioni europee hanno già predisposto ingenti risorse per sostenere i loro aeroporti: la Germania ha stanziato ad esempio 1,3 miliardi di euro per ristorare le perdite nel settore causate dal lockdown;

la crisi del settore aeroportuale, oltre ad avere conseguenze occupazionali gravissime su tutte le realtà nazionali ed in particolare su quelle di minore dimensione, causerà perdite ingenti sull'intero sistema turistico e ricettivo del Paese, oltre a rappresentare un impedimento significativo per l'efficace rilancio di Alitalia su cui sono già state investite ingenti risorse pubbliche;

nei giorni scorsi, in base a quanto previsto nel decreto-legge n. 23 del 2020 (cosiddetto «Decreto Liquidità»), nell'ambito del programma «Garanzia Italia», destinato al sostegno delle imprese italiane colpite dall'emergenza Covid-19, Sace ha concesso a Toscana Aeroporti un importo pari a 85 milioni di euro. Il finanziamento, ha una durata di 6 anni e consente alla società di rafforzare i livelli di liquidità necessari per le attività aziendali e sostenere gli investimenti previsti nei siti aeroportuali di Firenze e Pisa;

si tratta di risorse significative ma sicuramente non sufficienti per sostenere la piena operatività degli scali di Firenze e Pisa e sostenere gli attuali livelli occupazionali;

«senza un fondo di compensazione, come quello adottato dalla Germania, gli aeroporti hanno un'autonomia molto limitata: reggiamo solo fino alla fine dell'anno»: ha affermato Fabrizio Palenzona, presidente di Assoaeroporti chiedendo un miliardo di euro al Governo per sostenere le società di gestione degli scali –:

quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato al fine di sostenere e rilanciare il settore aeroportuale nazionale ed in particolare gli scali di Firenze e Pisa, durante e dopo l'attuale momento di crisi, garantendo il ritorno alla piena operatività degli aeroporti e tutelando in tal modo gli attuali livelli occupazionali, diretti ed indiretti, del comparto.
(5-05065)

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