Camera dei Deputati - 5-04039 - Interrogazione sulla società Cin (Compagnia italiana di navigazione), titolare della convenzione per l'esercizio dei servizi di collegamento marittimo, in regime di pubblico servizio tra l'Italia continentale e le isole maggiori e minori. RISPOSTA

Camera dei Deputati - 5-04039 - Interrogazione a risposta immediata in Commissione presentata l 26 maggio 2020.

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

la normativa europea sulla liberalizzazione dei servizi di cabotaggio, in particolare il regolamento (CEE) n. 3577/92, prevede che determinati servizi possano essere assoggettati ad obblighi di servizio pubblico, con erogazione di un relativo contributo da parte statale, solo in presenza di comprovata mancanza delle condizioni per l'esercizio del servizio nel libero mercato;

la società Cin (Compagnia italiana di navigazione), con l'acquisizione di Tirrenia, è titolare della convenzione stipulata il 18 luglio 2012 per l'esercizio dei servizi di collegamento marittimo, in regime di pubblico servizio tra l'Italia continentale e le isole maggiori e minori, percependo un contributo pari a oltre 72 milioni di euro annui;

tale convenzione sarebbe scaduta il 18 luglio 2020 ed erano in corso le procedure previste al fine di valutare che il servizio potesse essere svolto in regime di libero mercato;

l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha espresso la sua opposizione, in considerazione della verosimile violazione dei principi della libera concorrenza, alla proroga della convenzione Cin fino alla fine dell'anno 2021;

a quanto risulta agli interroganti vi erano operatori marittimi che, in occasione della sospensione nel periodo emergenziale del servizio da parte di Cin, hanno manifestato e recentemente rinnovato la disponibilità a garantire la continuità territoriale senza oneri aggiuntivi a carico dello Stato, anche dopo la scadenza della convenzione;

il decreto-legge n. 34 del 2020, all'articolo 205, tuttavia ha prorogato detta convenzione al 18 luglio 2021;

la società Cin risulta debitore dello Stato da 4 anni di 55 milioni di euro e da oltre un anno di altri 60 milioni; tuttavia, il 6 maggio 2020 Moby s.p.a., azionista di Cin, è risultata assegnataria, a seguito di gara pubblica del servizio da effettuare per accogliere 250 migranti con la nave Moby Zaza, un vecchio traghetto con 40 anni di vita –:

se la proroga della convenzione a favore di Cin non esponga l'Italia all'avvio di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea, alla luce delle manifestazioni di interesse da parte di altri operatori marittimi nazionali ad assicurare, senza oneri aggiuntivi per lo Stato, il servizio di continuità territoriale dopo la scadenza della convenzione e comunque quali iniziative intenda adottare alla luce delle criticità riportate in premessa.

(5-04039)

Camera dei Deputati

Mercoledì 27 maggio 2020

Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)

  Mercoledì 27 maggio 2020. — Presidenza del presidente Alessandro MORELLI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Roberto Traversi.

  INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

La seduta comincia alle 14.

5-04039 Mulè: Proroga della convenzione con la Società italiana di navigazione (CIN) e iniziative volte ad assicurare il servizio di continuità territoriale con le isole.

Giorgio MULÈ (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Roberto TRAVERSI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Giorgio MULÈ (FI), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del governo, che solo
oggi a distanza di otto anni riconosce la necessità di provvedere ad una riforma compatibile con la normativa europea che affronti le criticità della continuità territoriale, evitando distorsioni del libero mercato. Giudica del tutto insoddisfacente la risposta anche in ordine alla conferma della convenzione con la Società italiana di navigazione, soggetto attualmente debitore dello Stato per un ingente ammontare. Più in generale, ritiene che tale scelta da parte del governo non possa che allontanare possibili soggetti investitori dall'Italia e che le misure adottate dal governo risultino di fatto umilianti per tutti coloro che decidono di fare impresa in Italia.

La seduta termina alle 14.40.

5-04039 Mulè: Proroga della convenzione con la Società italiana di navigazione (CIN) e iniziative volte ad assicurare il servizio di continuità territoriale con le isole.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

La possibilità che la Commissione europea avvii una procedura di infrazione a fronte della proroga della convenzione con CIN in scadenza al 18 luglio 2020 non appare un'ipotesi verosimile per le considerazioni che seguono.
In primo luogo, va considerato che la Commissione europea, con decisione del 2 marzo 2020 (C2020/1110 final) ha stabilito che l'aggiudicazione della convenzione per lo svolgimento dei servizi di trasporto marittimo nel periodo compreso tra il 18 luglio 2012 e il 18 luglio 2020 non costituisce un aiuto di Stato (articolo 107, par. 1, TFUE).
In secondo luogo il comma 2 dell'articolo 205 del decreto-legge n. 34/2020 subordina l'efficacia della proroga proprio all'autorizzazione della Commissione europea.
Più in generale, la disciplina europea (Regolamento n. 3577/92) non consente di bandire automaticamente una nuova procedura di gara per i servizi di trasporto pubblico marittimo alla scadenza della precedente convenzione, ma richiede di svolgere una nuova istruttoria che abbia ad oggetto in primis la verifica della permanenza (o della modifica) delle esigenze di servizio pubblico e in secondo luogo la verifica che tali esigenze siano già soddisfatte o potenzialmente sostenibili dal mercato in regime di concorrenza e senza alcun intervento pubblico di carattere regolatorio o finanziario (compensazioni).
Nel caso in cui tale ultima analisi dia esito negativo, l'autorità competente può valutare diverse modalità di gestione delle linee in regime di servizio pubblico – dall'imposizione di oneri di servizio pubblico orizzontali con o senza compensazioni agli armatori interessati fino all'aggiudicazione con gara di uno o più contratti di servizio – che, in un'ottica di proporzionalità, comportino la minore restrizione possibile della concorrenza.
Per giungere a tale risultato è necessario procedere ad un'analisi del mercato rilevante in senso antitrust valutando – alla luce delle condizioni di domanda e offerta esistenti – tutte le possibili alternative modali, intermodali e geografiche idonee a soddisfare l'esigenza di mobilità designata (nel caso di specie la continuità territoriale con le isole maggiori e con le isole Tremiti).
Orbene, la proroga della convenzione in scadenza al 18 luglio p.v. si è resa necessaria in quanto lo stato di emergenza nazionale da COVID-19 è stato dichiarato mentre erano in corso, e lo sono tuttora, da parte del MIT e di Invitalia s.p.a. le procedure di analisi previste sia dalla normativa europea che dalla delibera ART n. 22/2019, propedeutiche alla definizione delle esigenze di servizio pubblico ed alla consultazione del mercato.
A tale riguardo, non può sottacersi che i gravi effetti economici derivanti dalla diffusione del contagio da COVID-19 sulle condizioni di domanda e offerta di servizi marittimi possono senz'altro inficiare gli esiti delle analisi in corso sia dal punto di vista dell'analisi antitrust dei mercati rilevanti che in relazione alla successiva consultazione del mercato.
Tant’è che la stessa Commissione europea – nel più generale quadro temporaneo
delle misure di sostegno dell'economia nell'attuale emergenza del COVID-19 – ha riconosciuto la possibilità di prorogare la durata dei contratti di servizio pubblico nel settore ferroviario per sopperire alle conseguenze economiche dell'emergenza sanitaria.
Ad ogni buon conto, il tempo della proroga previsto dal decreto rilancio – non oltre il 18 luglio 2021 – rappresenta un orizzonte temporale assolutamente congruo durante il quale sarà possibile acquisire e valutare correttamente le possibili variazioni prospettiche della domanda e dell'offerta di servizi marittimi all'indomani della cessazione dell'emergenza e dei suoi effetti economici.
Tale periodo si rende necessario anche per sottoporre al Parlamento una riforma compatibile con il modello europeo che cambi le modalità della continuità territoriale.

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