Camera dei Deputati - 4-04881– Interrogazione sulla connessione internet a banda larga e la possibilità di accedere al collegamento internet veloce. RISPOSTA

Camera dei Deputati - 4-04881– Interrogazione a risposta scritta presentata  il 4 marzo 2020

Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

la connessione internet a banda larga resta un miraggio per buona parte dei comuni del Friuli Venezia Giulia;

nel comune di Turriaco, in provincia di Gorizia, si vive una situazione complessa: la metà del paese ha la possibilità di accedere al collegamento internet veloce, mentre la parte restante, classificata erroneamente come «area bianca», non gode di questo servizio;

per essere più precisi, ne usufruisce solo la parte confinante con la frazione di Pieris, compresa la zona artigianale e le imprese che vi si sono insediate;

dei cinque armadi stradali di cui è servito il comune solo uno di questi è già collegato da Tim con fibra ottica e dunque aperto alla commercializzazione e i restanti quattro ricadono nella cosiddetta «area bianca», vale a dire una zona per la quale non è previsto nessun tipo di investimento privato per la banda larga;

i programmi di copertura con reti in fibra ottica a livello nazionale presentati da Tim in alcune delle «aree bianche» sono attualmente in fase di verifica, determinando quindi la sospensione delle attività correlate al piano in questione –:

se sia a conoscenza dei fatti sopra descritti e quali iniziative si intendano adottare, per quanto di competenza, e in quali tempistiche, per la risoluzione delle criticità sopra evidenziate, affinché tutti i cittadini di Turriaco abbiano le stesse possibilità di accesso alla banda larga.
(4-04881)

Camera dei Deputati

Giovedì 28 maggio 2020

Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, sentita la direzione generale competente del Ministero dello sviluppo economico, si rappresenta quanto segue.
L'interrogante fa riferimento al Piano banda ultra larga (BUL), specificamente all'intervento nelle cosiddette «aree bianche», lamentando la scarsa copertura con fibra ottica di buona parte dei comuni del Friuli Venezia Giulia e, in particolare, del comune di Turriaco.
A tal riguardo si evidenzia che il comune di Turriaco rientra nel piano per la diffusione della banda ultra larga, coordinato dal Ministero dello sviluppo economico ed attuato dalla società Infratel Italia s.p.a.
In via preliminare, va precisato che la prima fase di attuazione del piano nazionale BUL riguarda, in particolare, l'infrastrutturazione delle cosiddette «aree bianche» del Paese, ossia aree a fallimento di mercato, prive di investimenti da parte di operatori privati; la seconda fase riguarda, invece, lo sviluppo di reti ultraveloci nelle aree cosiddette «nere» e «grigie», aree dove già esistono una o più reti in banda ultra larga.
Ciò detto, per quel che concerne il comune di Turriaco, si sottolinea che tale comune è classificato come area bianca e rientrerebbe, dunque, tra quelli ove la copertura di rete fissa sarà garantita al 100 per cento con interventi di natura pubblica.
Invero, si osserva che le infrastrutture per l'abilitazione alla BUL delle zone del comune in questione, attualmente non coperte dal servizio, sono in fase di progettazione e si prevede l'apertura dei relativi cantieri nel corso del 2021.
È opportuno, a tal punto, chiarire che i rallentamenti nell'apertura di nuovi cantieri e nel completamento dei lavori di posa in opera della fibra sono stati determinati, dalla complessità nell'acquisire i permessi dagli enti nazionali e locali interessati nonché dalle difficoltà operative del concessionario, che si è trovato in fase di
start-up a gestire un progetto estremamente complesso e sfidante per il sistema Paese.
Per accelerare le attività sopra descritte, il Ministero dell'innovazione tecnologica ha informato che è stato convocato il COBUL con frequenza e cadenza ravvicinata, al fine di individuare le iniziative più urgenti da adottare. Conseguentemente, il comitato ha svolto un'analisi approfondita sullo stato di attuazione del grande progetto banda ultra larga, rilevando le cause del ritardo nella realizzazione dello stesso e cercando di individuare le possibili soluzioni atte a superare le criticità rilevate e ad accelerarne l'attuazione.
Per analizzare le cause del rallentamento, è stato valutato lo stato di rilascio dei permessi per ogni singolo cantiere e sono stati verificati i soggetti deputati al rilascio. Inoltre, si è proceduto a definire un cronoprogramma delle attività con le regioni ed a realizzare un
dashboard, in grado di evidenziare lo stato di avanzamento delle attività e le relative criticità, reso disponibile sul sito della società Infratel.
A fronte di tali circostanze, il Ministero dello sviluppo economico ha ritenuto dunque di proporre incontri mensili con le amministrazioni locali per risolvere le criticità burocratiche e accelerare l'attuazione del progetto ed è intervenuto per favorire il superamento delle problematiche aperte.
Alla luce dell'intervento del Ministero dello sviluppo economico, è poi emerso un miglioramento della situazione in quelle regioni che hanno favorito la costituzione di apposite conferenze di servizi.
In secondo luogo, sono state promosse «misure di semplificazione per l'innovazione» per accelerare il rilascio delle autorizzazioni, in particolare per le attività di scavo a basso impatto ambientale. Si veda in tal senso l'articolo 8-
bis del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12, recante «Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione».
Sempre al fine di accelerare il rilascio delle autorizzazioni, il COBUL ha effettuato le audizioni con i soggetti coinvolti nel rilascio delle autorizzazioni necessarie allo svolgimento dei lavori e proposto la costituzione di tavoli congiunti tra i soggetti interessati.
Pertanto, rispetto ai rallentamenti burocratici iniziali, si rileva che gli interventi hanno avuto una accelerazione. Si sono tenute in particolare due riunioni del COBUL il 25 febbraio e il 26 marzo 2020. Nella riunione del 25 febbraio sono stati convocati ed ascoltati in audizione i rappresentanti di ANAS, RFI e MIBACT, al fine di analizzare le criticità connesse agli
iter autorizzativi di rispettiva competenza.
Nella successiva riunione, sono state discusse proposte di semplificazione normativa da parte del concessionario (Open Fiber spa) per accelerare i lavori di infrastrutturazione.
Per migliorare i processi di progettazione e collaudo dei lavori sono stati avviati dei gruppi di lavoro congiunti Infratel Italia-Open Fiber. I gruppi di lavoro hanno concordato le seguenti iniziative:

per le attività di collaudo:

è stata definita una check-list per la verifica dei documenti di collaudo già in uso da entrambe le parti;

sono stati aggiornati e definiti i processi operativi per la produzione della documentazione dei collaudi e per la risoluzione delle prescrizioni con l'esatta individuazione dei ruoli e responsabilità degli attori coinvolti nel processo;

è stato sviluppato un set di parametri di valutazione delle prestazioni (KPI), basato sulle percentuali di rifiuti della documentazione inerente i progetti As Built e le relative prescrizioni;

è stata condivisa una modalità di monitoraggio delle criticità che ostacolano il completamento dei lavori ed impediscono l'esecuzione dei collaudi;

è stato realizzato uno spazio comune con F.A.Q. dove fornire chiarimenti relativi alle operazioni di collaudo ad uso dei collaudatori Infratel Italia e al personale dei territori Open Fiber.

Per le attività di progettazione:

è stata condivisa la check-list per la verifica degli elaborati dei progetti definitivi ed esecutivi;

è stato condiviso con Open Fiber un software sviluppato da Infratel Italia per automatizzare le verifiche di conformità dei progetti alle norme tecniche di progettazione e ai target di copertura previsti nei comuni oggetto di intervento;

sono stati apportati importanti correttivi al flusso di progettazione e all'iter autorizzativo attraverso l'introduzione di controlli funzionali alla riduzione delle tempistiche di richiesta-rilascio delle autorizzazioni;

sono state concordate importanti ottimizzazioni progettuali al fine di migliorare la «qualità sostanziale» dei progetti esecutivi, per rendere più fluida e continua la fase realizzativa e ridurre le dipendenze tra progetti ai fini della collaudabilità.

Infratel Italia e il concessionario Open Fiber hanno inoltre concordato un monitoraggio costante della qualità dei progetti, dell'avanzamento della progettazione, dell'andamento delle attività documentali per massimizzare sia il numero dei comuni in cui avviare i lavori, sia il numero dei collaudi nel corso del 2020.
Sul punto sollevato dall'interrogante riguardo alla circostanza che i «programmi di copertura con reti in fibra ottica a livello nazionale presentati da Tim in alcune “aree bianche” sono attualmente in fase di verifica determinando la sospensione delle attività correlate al piano», è stata sentita direttamente la società TIM spa, la quale ha riferito quanto segue.
In attesa della chiusura del procedimento antitrust allora in corso, TIM aveva sospeso gli investimenti nelle aree cosiddette «bianche», oggetto dei bandi Infratel.
A seguito della definizione del procedimento, avvenuta il 6 marzo 2020, TIM potrà ora avviare la commercializzazione dei servizi
wholesale e retail in tali aree. A tal fine, è necessario però attendere i termini di preavviso di 30 giorni previsti dalla normativa di settore.
Tuttavia, considerata la situazione di emergenza venutasi a creare nell'intero territorio nazionale il 9 marzo scorso, la società TIM spa ha chiesto all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di poter attivare da subito la rete senza dover attendere i termini di preavviso.
L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, interpellata sulla questione ha informato di aver previsto che fino al 30 giugno 2020, TIM potrà aprire nuovi
cabinet NGA, ove disponibili, con un anticipo di soli 10 giorni (riduzione dei tempi rispetto ai 30 giorni dell'attuale regolamentazione) e potrà attivare — in tempi brevi — le linee a banda ultralarga attestate ai cabinet FTTC già installati (ma sospesi nelle more della conclusione del procedimento antitrust), in parte delle aree bianche del territorio italiano (tra cui quelle richiamate dall'interrogante).
Inoltre, l'Agcom ha sottolineato che nella riunione di Consiglio del 18 marzo 2020, in attuazione dell'articolo n. 82 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 (anche detto decreto «Cura Italia»), ha adottato le prime misure urgenti sui servizi a banda larga e ultralarga (al fine di facilitare e abilitare il «lavoro agile», ai sensi della circolare Agcom del 20 marzo 2020) e ha fatto presente che adotterà, ove necessarie, eventuali misure volte a garantire in ogni caso, nel periodo successivo all'emergenza, lo sviluppo e l'adozione di reti in fibra ottica in coerenza con gli obiettivi europei della
Gigabit Society e con gli esiti del piano BUL nelle aree bianche.
Tra le attività promosse dal Ministero dello sviluppo economico per ridurre il divario digitale nel nostro Paese, si segnalano inoltre: il «Progetto Wifi Italia», rivolto soprattutto ai piccoli comuni; nonché l'articolo n. 79 del decreto-legge «Cura Italia», che punta a stimolare interventi e iniziative da parte degli operatori Telco, al fine di potenziare le infrastrutture e la capacità delle reti nazionali, in quanto servizi essenziali anche in grado di dare una spinta all'economia.
In conclusione, si rappresenta che il Ministero dello sviluppo economico continuerà a vigilare sull'avanzamento del Piano BUL, nonché a monitorare costantemente le fasi attuative poste in essere e la tempistica di quelle in fase di progettazione, come nel caso del comune di Turriaco, affinché tutti i cittadini abbiano al più presto le stesse possibilità di accesso alla banda larga.

 

Il Ministro dello sviluppo economico: Stefano Patuanelli.

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