Camera dei Deputati -3-01569 - Interrogazione su iniziative a sostegno delle famiglie per la gestione delle fasce d'età dell'infanzia e dell'adolescenza nell'attuale fase dell'emergenza sanitaria. RISPOSTA

Camera dei Deputati -3-01569 - Interrogazione a risposta immediata in Assemblea presentata il 27 maggio 2020.

 — Al Ministro per le pari opportunità e la famiglia . — Per sapere – premesso che:
la chiusura delle scuole ha comportato una situazione di estremo disagio per le famiglie e in particolare per le donne, per le quali spesso lo smart working ha significato l'aumento del carico di lavoro nel nucleo familiare, oltre a mettere a dura prova una generazione di bambini e ragazzi;
nel nostro paese ci sono 7 milioni e 962 mila persone nella fascia di età 0-14 anni, con 901 bambini nella scuola dell'infanzia e 2 milioni 443 mila alunni nella scuola primaria. Uno sforzo collettivo che ha visto famiglie ed insegnanti impegnati nella scuola a distanza, che in molti casi ha allargato il divario tra coloro che detenevano strumenti informatici e alloggi confortevoli e coloro che non avevano le stesse possibilità;
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 maggio ha voluto dare una risposta importante alle famiglie e a una generazione di cittadini, quella di bambini e ragazzi, ai quali è stato riconosciuto il diritto fondamentale di vivere un contesto di relazione, educazione, gioco e movimento da organizzare in sicurezza. È stato individuato il 15 giugno per la riapertura dei centri estivi, con la possibilità da parte delle regioni di anticipare o posticipare la data in base alla valutazione dei dati epidemiologici;
a tale riguardo non sono chiare ancora, però, le iniziative riguardanti la fascia di età 0-3 anni per le quali, dopo la chiusura dei nidi, non è stata al momento annunciata alcuna proposta di intervento. Si tratta di una fascia di età estremamente delicata, non ricompresa nel dibattito sull'apertura delle scuole, per la quale vi sarebbe bisogno di indicazioni e linee guida dedicate;
il Ministro interrogato si è impegnato, inoltre, per un piano straordinario di 185 milioni di investimenti in attività educative non scolastiche in senso stretto che coinvolgano volontariato, terzo settore e comuni impegnati in progetti per l'infanzia;
il «Family Act», inoltre, che dovrebbe essere esaminato a breve dal Consiglio dei ministri, prevede oltre ad un assegno universale per ogni figlio anche, tra l'altro, congedi parentali obbligatori e incentivi al lavoro femminile –:
quali iniziative intenda adottare per le fasce d'età dell'infanzia e adolescenza per uscire in tempi brevi dalla fase del lockdown, offrire sostegno alle famiglie, ed in particolare alle donne sulle quali in questi mesi di chiusura delle scuole è gravato per lo più il peso del lavoro di cura familiare, e restituire a bambini e ragazzi diritti e dignità per una vita di relazione e di crescita in sicurezza.
(3-01569)

Camera dei Deputati

Mercoledì 27 maggio 2020

La seduta è ripresa alle 15.

Iniziative a sostegno delle famiglie per la gestione delle fasce d'età dell'infanzia e dell'adolescenza nell'attuale fase dell'emergenza sanitaria

PRESIDENTE. La deputata Maria chiara Gadda ha facoltà di illustrare l'interrogazione Toccafondi ed altri n. 3-01569 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria.

MARIA CHIARA GADDA (IV). Grazie, Presidente. Signora Ministra, le famiglie, le donne in particolare, si sono fatte carico a 360 gradi di quest'emergenza, con la chiusura di scuole, di nidi, ma anche di tutti quei servizi e attività educative e di inclusione sociale che sono così fondamentali per la crescita dei nostri ragazzi.

Bisogna ripartire, è stato detto, e bisogna ripartire in sicurezza, perché i nostri bimbi e i nostri adolescenti in questa fase hanno sofferto, e perché non siano le donne, ancora una volta, o le famiglie a rischio di povertà, a pagare di più quest'emergenza.

Lei, bisogna darne atto, è stata la prima a mettere sul tavolo del Governo i diritti dei bambini, anche al gioco, e dei ragazzi, e soprattutto a fornire quegli strumenti in rete, in collaborazione con gli enti territoriali, con gli enti del Terzo settore, affinché i centri estivi possano partire dal 15 giugno.

Ora, signora Ministro, le chiediamo di dare una prospettiva immediata per le risposte che ancora devono arrivare ad alcune fasce di età, non soltanto per gli adolescenti ma anche per la cosiddetta fascia 0-3, ma soprattutto a lungo termine, perché se vogliamo davvero ripartire dobbiamo investire sulla famiglia, il che significa anche investire sul nostro futuro.

PRESIDENTE. La Ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, ha facoltà di rispondere. Prego, Ministra.

ELENA BONETTI, Ministra per le Pari opportunità e la famiglia. Grazie, Presidente. La chiusura prolungata di scuole e di servizi per l'infanzia imposta dall'emergenza sanitaria siamo consapevoli che abbia comportato significative implicazioni educative e sociali, nonché economiche.

Ho quindi perseguito con convinzione la necessità di strutturare, per i prossimi mesi estivi, una proposta educativa non formale, coinvolgendo gli enti locali, il Terzo settore, il volontariato e le agenzie educative. Su questo, recependo le indicazioni del comitato tecnico-scientifico, siamo giunti all'approvazione delle linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per i bambini e gli adolescenti nella “fase 2” dell'emergenza COVID-19, linee guida pubblicate come allegato al DPCM dello scorso 17 maggio.

Lo stesso DPCM stabilisce che, a decorrere dal 15 giugno, è consentito l'accesso di bambini e ragazzi di età superiore ai tre anni ai luoghi destinati allo svolgimento di tali attività. La citata disposizione prevede, inoltre, che le regioni e le province autonome, a determinate condizioni di sicurezza, compatibili e coerenti con le linee guida nazionali, possano stabilire una diversa data, anticipata o posticipata rispetto all'avvio delle stesse attività, anche in riferimento allo stato epidemiologico in cui ci si trova nei diversi contesti territoriali.

Ricordo poi l'incremento di 150 milioni di euro per l'anno 2020 del Fondo per le politiche della famiglia, che si aggiungono ai 35 milioni che avevo già stanziato e che saranno destinati a finanziare proprio gli interventi per il potenziamento dei centri estivi diurni, dei servizi socio-educativi territoriali e dei centri, con funzioni educativa e ricreativa, destinati all'attività di bambine e bambini, nonché progetti volti a contrastare la povertà educativa ed implementare le opportunità culturali ed educative dei minori. Ora, la mia priorità è quella di addivenire al più presto all'approvazione di apposite linee guida anche per la fascia dei bambini 0-3, e in tal senso ho inoltrato al comitato tecnico-scientifico lo scorso venerdì la richiesta di estensione delle linee guida. Sono in attesa di una risposta formale da parte dello stesso. Nei decreti che si sono susseguiti ci sono varie misure rivolte alle famiglie per il sostegno alla cura dei figli: il congedo specifico indennizzato al 50 per cento per un periodo continuativo o frazionato non superiore ai 30 giorni o, in alternativa, il bonus per i servizi babysitting, aumentato da 600 a 1.200 euro, 2.000 euro per i lavoratori dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico e per il settore socio-sanitario. Questo bonus può essere utilizzato anche per l'iscrizione ai servizi socio-educativi territoriali dei bambini. È chiaro, tuttavia, che la situazione provocata dall'emergenza epidemica impone ancora di più un vero cambio di paradigma. Come ha richiamato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella sua informativa alle Camere del 21 maggio scorso, il Governo è quindi ora impegnato nella costruzione di una proposta organica e multidimensionale per investire nell'educazione delle nuove generazioni e nel sostegno delle famiglie, con particolare attenzione al ruolo e al lavoro femminile, e quindi intendiamo portare a compimento l'approvazione del Family Act e di tutte le misure in esso contenute.

PRESIDENTE. Il deputato Toccafondi ha facoltà di replicare.

GABRIELE TOCCAFONDI (IV). Presidente, ringrazio la Ministra per la risposta. Come sappiamo, per 70 giorni 9 milioni di bambini, di ragazzi, di adolescenti sono rimasti chiusi in casa, e ormai possiamo dire che, per 100 giorni, ovvero fino a metà giugno, rimarranno senza percorso educativo e scolastico, ahimè. Non sono rari i casi in cui i bambini, gli adolescenti, i ragazzi hanno tuttora difficoltà, paure ad uscire, ad interagire con coetanei. Abbiamo sempre detto che è fondamentale la ripartenza, la riapertura di tutti i settori: oggi vogliamo sottolineare che è fondamentale la riapertura dei percorsi educativi, di relazione, ludici, di gioco, tra ragazzi, tra adolescenti, tra bambini ed educatori, che possano andare dai centri estivi fino alle scuole, come lei ha ricordato. Bene, quindi, le linee guida sui centri estivi da 3 anni in su, è assolutamente un passo in avanti, un'apertura rispetto alle tante chiusure, ma vogliamo sottolineare che devono essere criteri di buonsenso. Non possono essere anti-economici per i soggetti che gestiscono questi percorsi: in questo senso, benissimo il fondo di 185 milioni da lei sottolineato. Speriamo in una riapertura dei percorsi anche da 0 a 3 anni, sono fondamentali: benissimo le sue indicazioni e le aperture che sono arrivate oggi. E siamo sicuri che non sia utile a nessuno una diatriba tra Stato e regioni sulle linee guida. In definitiva e in conclusione, ribadiamo che serve la politica. Il suo contrario - l'antipolitica, il populismo - non trova soluzioni, che, lo ribadiamo, non sono mai facili né semplici, e spesso il populista, per non assumersi le responsabilità, lascia le scelte ad altri; la politica, invece, ascolta tutti, ma poi decide con responsabilità. Sulla ripartenza, anche delle relazioni dei nostri figli, c'è bisogno di decisioni, c'è bisogno di responsabilità, c'è bisogno di scelte, ma soprattutto c'è bisogno di politica (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

La seduta termina alle 16,05.

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