Camera dei deputati - 3-01564 - Interrogazione sui crediti di imposta ai contributi a fondo perduto, cancellazione di imposte, e garanzie al finanziamento delle imprese previste per fronteggiare l’emergenza covid. RISPOSTA

Camera dei deputati - 3-01564 - Interrogazione a risposta immediata presentata il 26 maggio 2020

 — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

l'emergenza sanitaria da COVID-19, nonostante i provvedimenti assunti per contenerla, determina gravi conseguenze economiche e sociali;

il Governo ha adottato misure straordinarie dirette a sostenere famiglie e imprese;

il Parlamento è stato chiamato due volte ad approvare uno scostamento di bilancio per complessivi 75 miliardi;

gli effetti economici e sociali del COVID-19 aggravano un contesto già caratterizzato da anni di scarsa crescita, di impoverimento del tessuto industriale, di arretratezza tecnologica, dall'acuirsi della diseguaglianza e dell'aumento del divario tra Nord e Sud;

le straordinarie risorse mobilitate, in particolare attraverso il decreto «Cura Italia», il decreto «Liquidità», il decreto «Rilancio», dai crediti di imposta ai contributi a fondo perduto, alla cancellazione di imposte, alle garanzie al finanziamento delle imprese, al Patrimonio Destinato di Cassa depositi e prestiti, alla partecipazione diretta dello Stato nel capitale delle imprese, vanno orientati secondo una intelligente logica programmatrice per promuovere la conversione ecologica e sociale dell'economia ed evitare la dispersione indiscriminata degli interventi;

vanno elaborate linee guida e uno strumento straordinario di programmazione economica, secondo l'approccio «mission oriented», per indirizzare investimenti pubblici e privati verso priorità ed elementi cruciali della marcia verso il futuro come il green per la tutela del pianeta e della salute, la chiusura del digital divide, a partire dalla sua dimensione sociale, la cura come risposta all'invecchiamento della popolazione, l'innovazione, la creazione di valore, con l'obiettivo di utilizzare gli aiuti pubblici non solo in chiave di sostegno emergenziale – che si comprende nel brevissimo periodo – ma per indicare una direzione, guidare le filiere produttive, tracciare una linea anche con elementi di condizionalità in modo che quell'universo di sussidi e incentivi a pioggia venga archiviato in ragione di uno Stato che, indirizzando e coordinando investimenti e iniziative, agisca in simbiosi con il mondo produttivo e faccia emergere una strategia e una visione;

tale discussione sulle linee e sullo strumento per la programmazione economica va portata all'attenzione e al voto del Parlamento, per ottenere consenso politico e mandato popolare tramite le istituzioni rappresentative, e poi va sviluppato con una istituzione pubblica dedicata –:

se il Governo intenda adottare iniziative in merito a quanto esposto in premessa, in particolare per l'elaborazione di linee e di uno strumento straordinario di programmazione economica, al fine di utilizzare gli aiuti pubblici non solo in chiave di sostegno emergenziale ma per delineare una direzione strategica del sistema degli investimenti pubblici e privati.
(3-01564)

Camera dei Deputati

Mercoledì 27 maggio 2020

La seduta è ripresa alle 15.

Iniziative per una direzione strategica del sistema degli investimenti pubblici e privati anche tramite uno strumento straordinario di programmazione economica 

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno, Conte ed altri n. 3-01564 (Vedi l'allegato A). Il deputato Fassina ha facoltà di illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmatario. Prego.

STEFANO FASSINA (LEU). Grazie, Presidente. Signor Ministro, il COVID-19 ha determinato effetti umani di enorme sofferenza, ha imposto conseguenze sociali pesantissime e interventi pubblici straordinari per i lavoratori, le famiglie e, in particolare, per le imprese, in tante forme diverse. Si aggiungono, questi interventi, all'espansione del golden power in un quadro dove l'Italia ancora ha asset pubblici preziosi in aziende partecipate e questo avviene in un quadro dove dobbiamo continuare a promuovere conversione ecologica e sociale dell'economia. A tal fine, dobbiamo evitare di sprecare una straordinaria opportunità e decine di miliardi di risorse, e dobbiamo ridare dignità culturale ed efficacia politica ad un principio cardine della politica economica, condizione essenziale per ridare autonomia alla politica e per promuovere l'interesse generale. Il principio cardine è quello della programmazione economica, un principio che è stato delegittimato ed umiliato in un quarantennio di dominio culturale liberista.

PRESIDENTE. Concluda.

STEFANO FASSINA (LEU). Allora, le chiediamo, signor Ministro, se non ritiene utile promuovere la definizione di linee strategiche di politica industriale e una struttura per realizzarle, in un rapporto stretto con la discussione parlamentare.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, ha facoltà di rispondere. Prego, Ministro.

ROBERTO GUALTIERI, Ministro dell'Economia e delle finanze. Grazie, Presidente. Il Governo condivide la necessità di una visione unitaria dello sviluppo nazionale che coniughi la crescita e gli investimenti con la sostenibilità ambientale e sociale. È questo lo spirito che ha ispirato la sua azione fin dall'insediamento e che anima anche i provvedimenti che abbiamo adottato per affrontare l'emergenza senza precedenti del COVID-19. Crediamo nella funzione di indirizzo delle politiche pubbliche e riteniamo che questa funzione debba essere delineata ed attuata dialogando e mettendosi in ascolto della società italiana, delle competenze tecnico-scientifiche, delle imprese, dei sindacati, dei cittadini.

Abbiamo preso provvedimenti immediati per sostenere le famiglie e le imprese di fronte all'impatto economico del Coronavirus e siamo impegnati - lo ha scritto oggi anche il Presidente del Consiglio - nel predisporre un vero e proprio piano strategico, un piano per la ripresa, che si colloca, poi, in un orizzonte che vede oggi, molto positivamente, la Commissione europea presentare una proposta ambiziosa di un grande strumento, che si finanzierà anche con l'emissione di titoli comuni, per sostenere l'Unione e i suoi Stati membri nello sforzo non solo di assorbire l'impatto della crisi e di rilanciare l'economia e la crescita, ma anche di indirizzarla verso gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile e inclusivo, il cosiddetto Green Innovation Deal.

È, quindi, evidente che noi in questa cornice comune europea definiremo, anche naturalmente in un dialogo con tutte le forze sociali e produttive e, in primo luogo, con questo Parlamento, gli indirizzi del Recovery plan dell'Italia, che, dentro questa cornice europea, cercherà di dispiegare gli strumenti, le risorse, gli obiettivi, le funzioni nella direzione, appunto, di rilanciare la crescita, l'economia, l'occupazione e la coesione, affrontando non solo le conseguenze di questa crisi, ma le grandi sfide che sono davanti a noi, che sono, innanzitutto, quella della innovazione e quella della sostenibilità ambientale, ma anche sociale. Questi sono gli obiettivi entro cui ci muoveremo e, naturalmente, quest'Aula sarà uno dei luoghi privilegiati del confronto entro cui e con il quale definiremo attueremo gli indirizzi di queste politiche.

PRESIDENTE. Il deputato Federico Conte ha facoltà di replicare.

FEDERICO CONTE (LEU). Grazie, Presidente. Grazie, Ministro, per aver dichiarato gli intendimenti del Governo, che, evidentemente, collimano con la richiesta che abbiamo proposto. È evidente che ridimensionare, ridurre il ruolo dello Stato nell'economia alla titolarità di un capitale paziente, che si tramuta, poi, in dividendi e nomine, o fermarsi alle pure straordinarie misure che questo Governo e il suo Dicastero in particolare hanno approntato per fronteggiare questa gravissima crisi darebbe soltanto risposte di breve termine. Abbiamo bisogno che si introduca, nella dialettica politica del Paese, una visione - è questa la parola che più evoca l'idea che sottende la nostra domanda -, un programma di trasformazione sociale ed economica del Paese, che abbia ad oggetto gli investimenti pubblici, per orientare anche quelli privati e che si svolga su due binari: quello della società e quello dell'economia, perché la società viene sempre prima dell'economia e il digital divide ha che fare, Ministro, con la società non meno che la riforma delle strutture pubbliche dello Stato, che si devono occupare di questa funzione. C'è un tema molto delicato: la programmazione deve avere un inquadramento di cornice.

Quello europeo mi pare, ci pare, il più razionale, ma deve essere sorretto da una volontà politica e, quindi, lo strumento, che le chiediamo di approntare e di mettere immediatamente a disposizione del dibattito pubblico, deve passare per il Parlamento, che ne deve legittimare l'azione; quello che sarà fatto per il Paese, l'allocazione delle risorse pubbliche devono essere decisi dal Parlamento e ci vuole, poi, una struttura che si occupi di attuare e realizzare queste direttrici. Lei ha molto potenziato - e io ho apprezzato molto questa scelta - Cassa depositi e prestiti; può essere quella struttura l'agenzia degli investimenti pubblici che si occupi, ad esempio, di affrontare, una volta per tutte e in maniera organica, il tema della diseguaglianza tra il Nord e il Sud del Paese, perché, in quel piano, a cui lei fa riferimento, questo deve essere un capitolo principale; non si ristruttura e riconverte il Paese senza riequilibrarlo, senza cogliere cioè l'occasione di maggiore crescita della parte più svantaggiata in una logica che altrimenti non è più recuperabile, rispetto anche alla cornice europea.

Allora, Ministro, la richiesta che facciamo, accogliendo appieno la sua disponibilità è: metta in campo subito uno strumento con queste caratteristiche, uno strumento di programmazione economica che delinei gli obiettivi di lungo periodo, mission oriented, lo metta a disposizione del Parlamento, discutiamo sul suo funzionamento e doti la struttura che lei riterrà più adeguata - va bene per noi Cassa depositi e prestiti - per questo grande compito che riguarda il Paese.

La seduta termina alle 16,05.

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