Camera dei Deputati - 3-01381 - Interrogazione sulle iniziative volte a garantire agli studenti parità di accesso alla didattica a distanza, anche attraverso la formazione informatica del corpo docente. RISPOSTA

Camera dei Deputati - 3-01381 - Interrogazione a risposta orale presentata il 25 marzo 2020.

Al Ministro dell'istruzione . – Per sapere – premesso che:

la crisi scatenata dal Coronavirus ha fatto emergere in maniera urgente e drammatica quanto sia necessario dotare il sistema scolastico italiano di un sistema efficiente di didattica a distanza. In un Paese come l'Italia, in cui aree marginali e digital divide erano già considerati un'emergenza ed un limite concreto per il diritto allo studio, il divario che c'è tra chi ha accesso adeguato ad internet e chi non ce l'ha comporta un'esclusione dai vantaggi e dai diritti della società digitale;

la scuola si sta rivelando, anche in questo frangente, una delle comunità più importanti per garantire coesione sociale: in questi giorni di isolamento obbligato, che disorientano ciascuno di noi, la scuola entra nelle case di milioni di famiglie rappresentando un imprescindibile elemento di fiducia, di relazione e di motivazione, ben oltre la propria funzione formativa. Ed è qui che bisogna continuare ad intervenire rapidamente per colmare i gap conoscitivi di un corpo docente, che appare non adeguatamente attrezzato sul fronte delle nuove tecnologie e dell'informatizzazione;

l'articolo 120 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 (cosiddetto «decreto Cura Italia»), stanzia 70 milioni di euro per consentire alle scuole di acquistare dispositivi digitali da mettere a disposizione, in comodato d'uso, agli studenti privi di mezzi e in situazione di svantaggio socio-economico. I fondi saranno distribuiti alle scuole in base a due criteri: il numero degli studenti e il reddito medio della regione. Le scuole potranno provvedere agli acquisti in maniera semplificata e tempestiva come previsto dall'articolo 75 del decreto-legge citato –:

quali siano le modalità concrete di attuazione delle misure già previste e quali iniziative si intendano ancora assumere per garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti parità di accesso alla didattica a distanza, al fine di non incentivare anche di fatto l'abbandono scolastico ed accentuare la differenziazione sociale nelle possibilità di accesso all'istruzione, anche lavorando sulla formazione informatica del corpo docente.
(3-01381)
(Presentata il 23 marzo 2020)

Camera dei Deputati

Mercoledì 25 marzo 2020

La seduta è cominciata alle 15:00.

Iniziative volte a garantire agli studenti parità di accesso alla didattica a distanza, anche attraverso la formazione informatica del corpo docente

PRESIDENTE. La deputata Muroni ha facoltà di illustrare l'interrogazione Fornaro ed altri n. 3-01381 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria.

ROSSELLA MURONI (LEU). Grazie, Presidente. Ministra Azzolina, grazie di essere qui con noi. La scuola si sta rivelando ancora una volta in un frangente così drammatico una delle comunità cruciali per la nostra società, sta garantendo la coesione sociale.

La scuola sta entrando nelle case, nelle famiglie italiane come elemento prezioso e imprescindibile di fiducia, di relazione, di motivazione, andando ben oltre la propria missione formativa; eppure, proprio in questi giorni, stiamo registrando quanto ritardo ci sia sul fronte della didattica a distanza, non certo per una responsabilità di quest'ultimo Governo, ma insomma, storicamente, nel nostro Paese il cosiddetto digital divide lo stiamo registrando sulle opportunità che vengono fornite ai nostri figli; e abbiamo anche un riscontro rispetto al fatto che gli insegnanti, pur così generosamente a servizio della comunità, non risultano ancora adeguatamente attrezzati e formati sul piano delle nuove tecnologie e dell'informatizzazione. Lei lo ha detto, ci sono 70 milioni di euro, di quegli 85 che sono stati messi da subito a disposizione delle scuole, per acquistare dispositivi digitali da mettere a disposizione in comodato d'uso per gli studenti privi di mezzi; però, io le chiedo quali siano le modalità concrete di attuazione delle misure già previste e quali iniziative si intendano ancora assumere per garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti parità di accesso alla didattica a distanza, al fine, Ministra, anche di non incentivare, di fatto, una delle piaghe del nostro sistema, che è quella dell'abbandono scolastico, accentuando così la differenziazione sociale nelle possibilità di accesso all'istruzione; anche lavorando, Ministra, sulla formazione informatica del corpo docente, così generosamente a servizio di tutti noi.

PRESIDENTE. La Ministra dell'Istruzione, Azzolina, ha facoltà di rispondere.

LUCIA AZZOLINA, Ministra dell'Istruzione. Grazie, Presidente. Onorevole Muroni, il momento di emergenza che il Paese sta vivendo evidenzia un utilizzo differente delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nella didattica da parte delle istituzioni scolastiche. A fronte di scuole meno attrezzate nell'uso delle tecnologie, altre realtà si sono rivelate più pronte e hanno saputo attingere a competenze più ampie e solide; tale situazione, che si mostra a macchia di leopardo, è strettamente connessa al fenomeno più esteso del digital divide, che lei ha ricordato, e impone di impegnarci ancor più fortemente per il suo superamento, nella convinzione che la nostra scuola saprà trasformare questo momento drammatico in un'opportunità di miglioramento. Per questa ragione, come ho già avuto occasione di chiarire, abbiamo subito dispiegato ogni misura per rispondere alle esigenze che stanno emergendo: dal sostegno agli istituti scolastici per attivare innovative, quanto indispensabili, metodologie didattiche, all'accesso alla didattica a distanza per gli studenti meno abbienti e con disabilità, in nome del diritto all'istruzione garantito dall'articolo 34 della nostra Costituzione. Non per nulla ho insistito affinché nel decreto-legge n. 18 del 2020 si reperissero risorse - pari, come detto, a 85 milioni di euro - per consentire alle istituzioni scolastiche che ne fossero prive di dotarsi immediatamente di piattaforme di strumenti digitali utili per l'apprendimento a distanza e per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti dispositivi digitali individuali e connessione alla rete, al fine di garantire la parità di accesso alla didattica a distanza, salvaguardando così il diritto allo studio di tutti.

Firmerò a breve, una volta terminati tutti i passaggi previsti dalle disposizioni normative e contrattuali vigenti, il decreto di riparto delle risorse a favore delle istituzioni scolastiche, improntato a criteri equi: il numero degli studenti, il dato sulla condizione socio-economica delle famiglie cui appartengono; non ho voluto una ripartizione delle risorse a pioggia, ma che tenga conto della concreta condizione degli studenti, per supportare, nei termini dell'eguaglianza sostanziale, quelli che ne hanno più bisogno. È stato disposto anche un incremento di 2 milioni di euro del cosiddetto Fondo per le emergenze del Piano Scuola Digitale.

In merito, poi, alla formazione dei docenti, voglio rimarcare il lavoro importante che stanno facendo nelle scuole circa 8.200 animatori digitali, unitamente ai circa 24 mila docenti dei team per l'innovazione presenti in ciascun istituto, nonché l'impegno dei 120 docenti delle équipe formative territoriali e delle reti di scuole dei future labs che stanno utilizzando tutte le risorse disponibili per promuovere webinar e seminari on line per lo sviluppo delle competenze digitali dei docenti. Nei giorni scorsi è stato, altresì, erogato un contributo di mille euro a ciascuna istituzione scolastica, per un totale di 8,2 milioni di euro, che potranno essere spesi per l'anno 2020 anche per il potenziamento dell'apprendimento a distanza.

Posso rassicurarla che stiamo approntando tutte le misure necessarie affinché nessuno resti indietro.

PRESIDENTE. La deputata Rossella Muroni ha facoltà di replicare.

ROSSELLA MURONI (LEU). Grazie, Ministra. Io la prego di continuare con questo monitoraggio, attento e puntuale, sulle situazioni così diverse che si registrano nel nostro Paese, ma anche all'interno delle città: un conto è andare in una scuola di una periferia romana e un conto in un liceo del centro, ed è proprio questo tipo di diversità che noi non possiamo e non vogliamo consentire sul fronte del diritto allo studio. Mai come adesso, io credo, sarebbe importante ricordare quell'aggettivo che è stato spesso dimenticato: il Ministero della Pubblica istruzione; anche quando abbiamo recentemente ricostituito il Ministero dell'Istruzione noi, come gruppo Liberi e Uguali, abbiamo rimarcato quanto sarebbe importante ricordare proprio quella funzione a servizio della comunità tutta. Ciò anche perché, come dicevo, il nostro Paese conosce un fenomeno, quello dell'abbandono scolastico, davvero drammatico: nel 2018, l'Italia si colloca al terzo posto nell'area dell'euro per abbandono scolastico tra i 18 e i 24 anni, siamo al 14,5 per cento, con una media dell'Unione europea all'11 per cento. Sono le regioni del Sud a registrare i livelli più elevati: Sardegna, Sicilia, Calabria; è facilmente riscontrabile che questa mappa dell'abbandono scolastico si sovrapponga anche a una mappa del digital divide e, quindi, di un accesso non agevole a Internet e alle nuove tecnologie.

Ecco, io mi unisco ai suoi ringraziamenti alle maestre, ai maestri, alle professoresse, ai professori che stanno tenendo insieme le comunità scolastiche, superando i limiti tecnologici e spesso i propri limiti conoscitivi, con grande generosità, motivando le studentesse e gli studenti, intere famiglie a stare in casa senza perdere, però, il diritto allo studio; è a questi lavoratori e lavoratrici che dobbiamo una risposta concreta, e ai nostri ragazzi, perché è vero che la scuola non si può fermare; noi abbiamo bisogno di giovani generazioni che ci aiutino, anche nel futuro, a recuperare quanto stiamo perdendo in questi giorni, e per fare questo noi abbiamo bisogno di formarli e di dare loro, appunto, il diritto allo studio.

La seduta è terminata alle 16:55.

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