Camera dei Deputati - 3-01378 - Interrogazione su iniziative volte a programmare i voli di rientro dei connazionali bloccati all'estero a causa delle misure emergenziali connesse all'epidemia da COVID-19. RISPOSTA

Camera dei Deputati - 3-01378 - Interrogazione a risposta orale presentata il 25 marzo 2020.

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:

è grave la situazione di numerosi nostri connazionali i quali ancora non sono riusciti a rientrare nel nostro Paese perché, trovandosi all'estero alla data di adozione delle misure più restrittive di contenimento della diffusione del COVID–19, si sono trovati nell'impossibilità di prendere un volo di rientro, cancellato dalle compagnie aeree, o di reperire altro mezzo di trasporto per il rientro in Italia;

al blocco dei trasporti si è, come noto, aggiunta la quarantena adottata da molti Paesi esteri nei confronti dei cittadini italiani, che ha reso ancor più difficile il rientro in Patria. In tale quadro emergenziale, conseguentemente, gli operatori del settore dei viaggi non possono reperire servizi nel libero mercato per sopperire alla domanda di rientro dei nostri connazionali, residuando, quindi, la sola possibilità di un intervento pubblico di protezione civile;

rispetto a tale situazione, il Governo, anche per il tramite del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, onorevole Luigi Di Maio, attraverso specifiche dichiarazioni, si è impegnato a organizzare voli di Stato per il rientro dei nostri connazionali; ad oggi, però, questi non sono stati ancora effettuati, se non in minima parte, lasciando ancora senza risposta l'appello accorato dei connazionali fuori dal Paese, che, sebbene assistiti dalle nostre rappresentanze diplomatiche e consolari, vivono quotidianamente oggettive e crescenti difficoltà, legate alla permanenza prolungata in Paesi, di natura alloggiativa, finanziaria e sanitaria, a cui si aggiunge la preoccupazione delle loro famiglie;

vanno considerati i fatti esposti e la situazione problematica, appalesata anche dagli ultimi provvedimenti di sostegno assunti con il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, della compagnia di bandiera, Alitalia, deputata ad effettuare i voli di Stato per far rientrare i nostri connazionali –:

se siano già stati programmati i voli di rientro di tutti i nostri connazionali che si trovano ancora forzosamente all'estero per l'impossibilità di far ritorno con i normali mezzi di trasporto in ragione delle misure emergenziali legate al Coronavirus, per quali date siano previsti i voli e per quali destinazioni e se tali voli verranno operati dall’Alitalia.
(3-01378)
(Presentata il 23 marzo 2020)

Camera dei Deputati

Mercoledì 25 marzo 2020

La seduta è cominciata alle 15:00.

Iniziative volte a programmare i voli di rientro dei connazionali bloccati all'estero a causa delle misure emergenziali connesse all'epidemia da COVID-19

PRESIDENTE. Il deputato Squeri ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01378 (Vedi l'allegato A).

LUCA SQUERI (FI). Grazie, Presidente. Signor Ministro, onorevoli colleghi, resta ancora senza risposta l'appello di tanti concittadini che sono rimasti all'estero ancor prima dell'adozione delle misure più restrittive del contenimento per la diffusione del COVID-19 e sono nell'impossibilità di rientrare. I nostri connazionali vivono oggettive e crescenti difficoltà dal punto di vista logistico, finanziario, sanitario stando in maniera così prolungata all'estero. Nel quadro emergenziale che stiamo vivendo gli operatori nel settore dei viaggi non possono reperire servizi nel libero mercato, per cui l'unico modo per i nostri concittadini è l'intervento dello Stato.

Pertanto, con la nostra interrogazione chiediamo se e come siano stati programmati voli di rientro dei connazionali che si trovano in maniera forzosa all'estero.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, D'Incà, ha facoltà di rispondere.

FEDERICO D'INCA', Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, onorevoli deputati, rispondo all'interrogazione anche sulla base degli elementi forniti dalla Ministra delle Infrastrutture e dei trasporti, impossibilitata a partecipare alla seduta odierna, anche sulla base di quanto comunicato dal Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.

Il Governo sta gestendo una crisi senza precedenti. Ci troviamo dinanzi a un'emergenza storica. Stiamo lavorando per garantire il rientro in Italia, presto e in sicurezza, di tutti i connazionali all'estero che ne fanno richiesta. Dal 10 marzo, data in cui è stato effettuato il primo trasporto da Malta a Pozzallo, al 23 marzo scorso sono rientrati in Italia, tramite mezzi aerei e altri mezzi di trasporto, circa 30 mila connazionali che si trovavano temporaneamente all'estero. Nel periodo compreso tra il 24 marzo e il prossimo 5 aprile, anche grazie al supporto e alla disponibilità degli operatori economici privati, si stima il rientro in Italia di un numero di connazionali compreso tra i 45 mila e i 50 mila, prevalentemente tramite vettori aerei e in misura minore mediante pullman. La stima del numero dei connazionali che potrebbero effettivamente rientrare in Italia ovviamente è suscettibile di variazioni alla luce della differente natura e del progressivo inasprimento dei provvedimenti adottati dalle autorità dei Paesi di provenienza al fine di contenere la diffusione del COVID-19.

Da ultimo, segnalo che il 17 marzo scorso la Ministra delle Infrastrutture, di concerto con il Ministro della Salute, ha adottato un decreto che contiene specifiche misure di contenimento del virus ed indirizzato a coloro i quali varcano i confini nazionali. In particolare, tutte le persone fisiche che entrano nel territorio italiano tramite trasporto aereo, ferroviario, marittimo e stradale, anche se asintomatiche, devono comunicare il proprio ingresso al dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per il territorio locale, per essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria e all'isolamento fiduciario per un periodo di 14 giorni successivi all'ingresso. In caso d'insorgenza di sintomi da COVID-19 vi è l'obbligo di segnalare tale situazione con tempestività all'autorità sanitaria tramite i numeri telefonici dedicati. Specifiche deroghe sono previste per coloro che transitano o sostano in Italia per comprovate esigenze lavorative e che sono, comunque, obbligati a uscire dal Paese entro 72 ore dall'ingresso, salva motivata proroga per specifiche esigenze, di ulteriori 48 ore. Tali persone sono comunque tenute a compilare un'apposita autocertificazione, per i lavoratori transfrontalieri, per il personale sanitario in ingresso in Italia per lo svolgimento di qualifiche sanitarie ivi comprese quelle previste dall'articolo 13 del decreto-legge n. 18 del 2020, per il personale viaggiante appartenente a imprese con sede legale in Italia.

PRESIDENTE. Il deputato Squeri ha facoltà di replicare.

LUCA SQUERI (FI). Grazie, signor Ministro. Apprendiamo con favore la volontà del Governo di intervenire per il rimpatrio dei nostri connazionali all'estero. Tuttavia, voglio augurarmi che le sue parole e, più in generale, le parole dell'Esecutivo negli ultimi giorni non rimangano delle semplici dichiarazioni di intenti. Gli italiani, mai come in questo momento, hanno bisogno che alle parole seguano i fatti, ed esiste un solo modo per superare le difficoltà connesse a questa interruzione nei collegamenti con l'estero, e questo modo si chiama agire, agire immediatamente, impiegare tutti i mezzi che lo Stato ha, spronando anche la nostra compagnia di bandiera a fare tutto il possibile per ricondurre a casa i nostri concittadini.

Questo è il momento dell'unità nazionale. Gli italiani stanno dando in questi giorni - questi giorni drammatici - un grande esempio: stanno dimostrando rispetto per le istituzioni, stanno dimostrando senso del dovere e rispetto per le decisioni dell'autorità, responsabilità verso il prossimo, forza d'animo nel cercare di superare l'emergenza, un'emergenza senza precedenti. E pensando alle tante vittime e ai loro familiari e tornando al concetto della necessità di agire, voglio ringraziare chi, in questo momento, lo sta già facendo, svolgendo il suo lavoro, mettendo a rischio se stesso per salvare gli altri. Grazie ai nostri medici e a tutti gli operatori del Sistema sanitario nazionale, grazie alla nostra Protezione civile, grazie al nostro Esercito e alle Forze dell'ordine. Grazie anche a tutti gli operatori del mondo produttivo, del commercio e del terziario che continuano a lavorare per garantirci i servizi essenziali. Penso ai farmacisti, ai commercianti, agli autotrasportatori, ai benzinai, alle cassiere nei supermercati e a tutti gli operatori che sono chiamati a lavorare per tenere aperte le attività chiamate a rimanere operative affinché lo Stato possa continuare a stare in piedi. Grazie a loro, grazie al loro contributo l'Italia non si ferma e si prepara a ripartire. Aiutiamoli.

La seduta è terminata alle 16:55.

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