Lavoratori domestici chiedono riconoscimento giuridico Ue.

7.4.2019 – Ansa BRUXELLES - Un quadro giuridico Ue per collaboratori domestici e datori di lavoro privati, riconoscimento dei lavori informali, lotta contro il lavoro sommerso. Sono alcune delle principali richieste della Federazione europea per il lavoro domestico (Effe), contenute nel Libro bianco per il settore presentato oggi al Comitato economico e sociale europeo (Cese). Nel 2018, l'esercito di lavoratori domestici in Ue ha raggiunto gli 8 milioni, il 4% del volume totale dell'occupazione, escludendo il lavoro in nero. Rafforzare i diritti sociali in Europa è la richiesta delle parti. "Il settore del lavoro domestico deve ritrovare il posto che merita nell'agenda dell'Ue e dev'essere rimesso in alto nelle priorità", ha detto la commissaria Ue al Digitale, Mariya Gabriel, nel corso della presentazione del Libro bianco. Gabriel si è quindi concentrata sull'utilizzo delle nuove tecnologie nei servii domestici. "Possono aiutare per semplificare le esigenze amministrative e fiscali, garantire assicurazioni per i lavoratori e fare emergere l'economia nera", ha detto. L'obiettivo del settore è coinvolgere le istituzioni Ue per il riconoscimento giuridico e amministrativo dei servizi domestici. "Chiediamo un forte e convinto sostegno dell'Ue", ha detto Andrea Zini, vicepresidente di Effe e Assindatcolf, ricordando che il Libro bianco ha ricevuto il sostegno trasversale di 40 eurodeputati di diversi Paesi e diverse famiglie politiche, perché si tratta di "un tema al di sopra di tutte le differenze geografiche e politiche". "C'è bisogno di soluzioni comuni - ha sottolineato Zini -, il 25% dei cittadini europei viene a contatto con il notro settore", e l'economia che viene generata richiede "l'attenzione di tutti i decisori politici Ue".

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