Energia: edifici UE più efficienti e “smart” entro il 2050

 

Parlamento europeo del 17.4.2018 - Obbligo di migliorare la prestazione energetica di edifici nuovi e esistenti; Sostegno allo sviluppo di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici; Strategie nazionali di ristrutturazione degli immobili e indicatori d’intelligenza.

I deputati hanno fissato l’obiettivo di costruire nell’UE edifici pubblici e privati a consumo di energia vicino allo zero entro il 2050.

L’aggiornamento della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia impone agli Stati membri di elaborare strategie nazionali a lungo termine per sostenere la ristrutturazione efficiente di edifici pubblici e privati, con l’obiettivo di ridurre le emissioni nell’UE dell’80-85% rispetto ai livelli del 1990.

 

Questi obiettivi di lungo periodo per la ristrutturazione del parco immobiliare dovrebbero sostenere investimenti e la creazione di nuovi strumenti di finanziamento per cittadini e le imprese, dicono i deputati.

Le strategie nazionali seguiranno tabelle di marcia per raggiungere l’obiettivo di un parco immobiliare fortemente decarbonizzato entro il 2050, con tappe intermedie per il 2030 e il 2040. Saranno messi a punto anche indicatori misurabili per monitorare l’attuazione delle strategie nazionali.

 

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Sostegno alla mobilità elettrica

La nuova direttiva introdurrà inoltre requisiti sulla mobilità elettrica per gli edifici di nuova costruzione e per quelli in ristrutturazione, che prevedono la presenza di almeno un punto di ricarica per veicoli elettrici negli edifici in cui saranno presenti più di dieci posti auto. Sarà inoltre necessario installare infrastrutture di cablaggio per la ricarica di veicoli elettrici nei nuovi edifici residenziali e in quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti.

 

Strumenti intelligenti per aumentare l’efficienza energetica

Il testo introduce un “indicatore d’intelligenza”, un nuovo strumento che misura la capacità degli edifici di migliorare la propria operatività e interazione con la rete, adattando il consumo energetico alle esigenze reali degli abitanti. La Commissione europea dovrà sviluppare questo strumento entro la fine del 2019.

Sia i nuovi edifici che gli esistenti in cui verranno rimpiazzati i generatori di calore, dovranno essere dotati di dispositivi automatizzati per regolare i livelli di temperatura, mentre saranno inasprite le norme sull’ispezione degli impianti di riscaldamento e condizionamento e sull’automazione degli edifici.

La direttiva, già concordata informalmente in prima lettura fra deputati e Ministri UE, è stata approvata in via definitiva con 546 voti a favore, 35 contrari e 96 astensioni.

 

Citazione

Il relatore Bendt Bendtsen (PPE, DK) ha dichiarato: “Il successo della revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia è un chiaro segnale che sugli impegni internazionali in materia di clima e sul completamento dell’Unione dell’energia stiamo facendo sul serio. Gli edifici hanno un ruolo fondamentale a riguardo: abbiamo stabilito una direzione chiara per il miglioramento del parco immobiliare in Europa. Daremo agli investitori la certezza che il rinnovamento energetico è un’area prioritaria per il futuro.”

 

Prossime tappe

Una volta approvata formalmente dal Consiglio, la nuova direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. Il termine per il recepimento di queste nuove norme nella legislazione nazionale è di 20 mesi.

La direttiva aggiornata sul rendimento energetico nell’edilizia è la prima delle otto proposte legislative contenuto nel pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei” lanciato nel novembre 2016 a essere approvata dal Parlamento in prima lettura.

 

Contesto

Il settore edilizio è quello che consuma la maggior parte di energia in Europa, circa il 40% del consumo finale.

Il tasso annuale di nuove costruzioni è dell’1%, mentre tre su quattro edifici europei sono non efficienti da un punto di vista energetico

L’industria edilizia genera circa il 9% del PIL europeo, dando lavoro a 18 milioni di persone.

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